Cina, l’esportazione di chip ai minimi storici
L’aumento delle restrizioni statunitensi sulle esportazioni di semiconduttori e componenti per i chip elettronici ha portato le importazioni dalla Cina a toccare un minimo storico nel 2023. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il valore degli acquisti cinesi è sceso del 15,4% su base annua, raggiungendo i 320 miliardi di euro. Bloomberg ha precisato che questa è la più grande diminuzione registrata dal 2004, anno in cui la Cina ha iniziato a pubblicare dati doganali, e rappresenta il secondo calo consecutivo annuale. Le spedizioni, inoltre, sono diminuite del 10,8%. Questa situazione ha avuto un impatto negativo sulla Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, che ha registrato una diminuzione del 4,5% nelle vendite annuali, scendendo a 2,2 trilioni di nuovi dollari taiwanesi (circa 65 miliardi di euro), dopo una flessione dell’8,4% nel dicembre 2023, quando le vendite sono scese a 176,3 miliardi di nuovi dollari di Taiwan. Le aspettative di un rapido recupero nella domanda di chip e smartphone sono state deluse dai risultati deludenti di Samsung e Foxconn. Secondo TrendForce, la prospettiva incerta per la domanda nel 2024 ha portato i produttori di chip a continuare con tagli nella produzione per mantenere un equilibrio tra domanda e offerta. L’analista di TF International Securities, Kuo Ming-Chi, ha inoltre dichiarato che qualsiasi miglioramento nella domanda di smartphone Android potrebbe non raggiungere le aspettative di mercato.
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