L’inclusione non è solo un obbligo morale, ma anche un’opportunità
Voglio intervenire anch’io sulle recenti, discutibili (a voler essere gentili) affermazioni di Ernesto Galli della Loggia, il cui editoriale, uscito sul Corriere della Sera in questi giorni, ha suscitato e sta suscitando giuste polemiche.
Della Loggia scrive tra l’altro: “nella scuola italiana… convivono regolarmente, accanto ad allievi cosiddetti normali, ragazzi disabili anche gravi con il loro insegnante personale di sostegno (perlopiù a digiuno di ogni nozione circa la loro disabilità), poi ragazzi con i Bes… e infine, sempre più numerosi, ragazzi stranieri incapaci di spiccicare una parola d’italiano.”
Per oltre un decennio, fino a metà degli anni Novanta, quando tornai a insegnare lettere, sono stato un docente di docente di sostegno (specializzato).
In quegli anni, e successivamente, sino al pensionamento nel 2020, sono stato testimone diretto dell’importanza dell’inclusione nel sistema educativo italiano, punto di forza, non certo di debolezza, che arricchisce l’esperienza di apprendimento di tutti gli