Il nuovo cerchio “magico” di Google

Quando a novembre del 2022 OpenAI ha svelato ChatGpt, nei corridoi del campus di Google a Mountain View è scattato un “allarme rosso”: il business della ricerca, vitale per Big G, era improvvisamente in pericolo.
Nei mesi successivi Google ha risposto a ChatGpt con Bard, un modello di IA generativa che comprende il linguaggio naturale ed è in grado di conversare con gli utenti che cercano informazioni sul web.
Ma l’azienda guidata da Sundar Pichai non ha mai inseguito, veramente, OpenAI. Al netto di qualche passo falso – i primi errori di Bard, per esempio, e la scriteriata demo fake di un’intelligenza artificiale – Google non ha mai perso la bussola. Il core business non si è mai spostato: la ricerca sul web conta ancora più di ogni altra cosa.
Lo dimostra l’accordo pluriennale che Google Cloud ha stretto con Samsung, in occasione del lancio dei nuovi smartphone dell’azienda sudcoreana: Galaxy S24, Galaxy
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