Inclusione e no

Qualcuno dovrebbe dire a Galli della Loggia che il problema della scuola italiana non è l’inclusione – cosa c’è, o ci sarebbe, di più inclusivo che dare un’istruzione pubblica di qualità a tutti i futuri cittadini? – ma l’uso strumentale della splendida idea dell’inclusione per portare avanti lo smantellamento della scuola pubblica.

Insegnare a tutti i futuri cittadini la matematica e le lingue, o fargli scoprire la ricchezza del pensiero, delle scienze, della letteratura, ha un costo e richiede un grande investimento di risorse, a favore soprattutto degli studenti più in difficoltà, come i non madrelingua, se non si vogliono ridurre il disagio e le difficoltà soltanto a certificazioni burocratizzate che lasciano le cose esattamente come stanno.

Tra tante “riforme” dissennate che investono e stravolgono la scuola anno dopo anno, non ce n’è una che preveda ciò che è davvero indispensabile: avere degli adulti che possano dedicare più

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