La storia di 1984, lo spot capolavoro di Apple che rischiò di non andare in onda

Esattamente 40 anni fa i Washington Redskins e i Los Angeles Raiders hanno giocato la diciottesima edizione del Superbowl, la finale del campionato di football americano, nello stadio di Tampa, in Florida.
La partita, trasmessa dalla Cbs, è stata vista da 77 milioni di telespettatori. I Raiders hanno trionfato con una vittoria schiacciante (38-9). Ma la mattina seguente tutti parlavano di una pubblicità: 60 secondi che non avevano niente a che fare con touchdown e palla ovale.
Era lo spot del primo Macintosh di Apple, un personal computer che nelle intenzioni di Steve Jobs doveva apparire come “rivoluzionario”, “coraggioso” e “ribelle”. Il modo in cui è stato lanciato – in una pausa di gioco del Superbowl del 1984 – ha tenuto fede alla visione del co-fondatore di Apple.
La pubblicità dipinge un futuro distopico in cui decine di persone marciano in silenzio verso una grande sala, accompagnate da una voce autoritaria che elogia
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