Tagli alla spesa scolastica, la metà degli istituti senza carta igienica: le famiglie sempre in soccorso, ma una madre “sbotta”

I tagli ai finanziamenti scolastici e agli enti locali hanno effetti dirompenti anche sulle scuole: oltre alla mancata manutenzione, ad esempio, le riduzioni ai finanziamenti dei comuni e alle città metropolitane non riescono a garantire agli istituti scolastici nemmeno suppellettili e beni di prima necessità. Le scuole, dal canto loro, con le risorse a loro volta ridotte al minimo non sempre sopperiscono alle mancanze più basilari. È da questa esigenza che deriva la nascita spontanea e sempre più sentita dei “contributi volontari” richiesti alle famiglie, che alcuni dirigenti scolastici (costretti da mille spese) rendono nelle comunicazioni quasi obbligatori ai fini della frequenza regolare degli alunni.

Cittadinanzattiva sei anni fa ha calcolato che il 47% delle scuole italiane manca di carta igienica e il 64% di sapone.

Sempre più spesso, ai genitori viene chiesto di collaborare anche attraverso la fornitura diretta di beni di prima necessità, portando quindi

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