Concorso docenti 2020, tanti vincitori verso il licenziamento: per il Consiglio di Stato le prove suppletive rivolte ai malati di Covid non andavano fatte
La sede del Consiglio di Stato
Sta diventando un caso nazionale quello dei candidati a diventare insegnanti che a fine 2021, positivi al Covid-19, non hanno potuto partecipare alla prova scritta del concorso ordinario al quale si erano iscritti, hanno quindi presentato ricorso al Tar e ottenuto la possibilità di svolgerla oltre due anni dopo (nel 2023), con la modalità della riserva, attraverso una verifica cosiddetta suppletiva; hanno superato quella prova, poi anche l’orale per poi entrare pure in ruolo (nell’estate scorsa). Salvo poi arrivare ad alcuni giorni fa, quando il Consiglio di Stato ha comunicato ai loro legali il ribaltamento delle sentenze del tribunale regionale: in attesa di comprenderne le motivazioni, sembra che sia stata riconosciuta la fondatezza della tesi dell’amministrazione scolastica, secondo la quale non vi era alcun obbligo di organizzare le prove suppletive a seguito della pandemia.
A metà anno di prova, dunque,