La vera sfida della scuola è riuscire ad aiutare tutti, chi in difficoltà e chi no

Ha generato un ampio dibattito l’intervento e la successiva rettifica di Galli della Loggia, dove critica la scuola inclusiva italiana.

La frequenza di persone con bisogni educativi speciali costituisce una sfida, richiede impegno, ma non è mettendole da parte e guardando al passato che si risolvono i problemi in modo strutturale.

I problemi derivano dal fatto che le classi sono troppo numerose; dal fatto che è troppo nozionistica e che non riesce ancora a valorizzare le potenzialità di ognuno.

Dal punto di vista di chi scrive, un insegnante di sostegno che ha lavorato anche come insegnante curricolare, è partendo da questi tre punti che bisognerebbe intervenire.

La presenza di persone con bisogni educativi speciali, invece, è un vantaggio, anche se non sempre percepibile.

È un vantaggio perché chi vive, chi conosce e chi si confronta con la diversità ne esce più forte, anche quando questa convivenza è difficile.

Isolandoci, escludendoci

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