Domanda Gps 2024, l’a.s 2023/24 potrà essere inserito se saranno raggiunti 180 giorni di servizio entro la chiusura: come calcolarli?

Nell’informativa diffusa ieri dal Ministero dell’Istruzione e del Merito ai sindacati sono emersi i primi dettagli che riguarderanno l’aggiornamento delle Gps e delle Gae atteso in primavera, tra conferme e alcune novità. Un aspetto che solitamente preme agli aspiranti riguarda l’inserimento dell’anno di servizio in corso per maturare maggiore punteggio. Il Ministero al riguardo ha previsto che l’a.s 2023/24 potrà essere dichiarato solo se saranno maturati 180 giorni di servizio. Facciamo dunque chiarezza in merito al calcolo dei giorni di servizio.

Cosa rientra nel computo dei 180 giorni

I 180 giorni per poter essere inseriti nella domanda delle Gps vanno calcolati sulla base della copertura contrattuale. Le regole ai fini del conteggio sono le stesse che valgono per i docenti neoassunti ai fini del superamento dell’anno di prova. Sono dunque inclusi nel punteggio:

  • le domeniche e tutti gli altri giorni festivi, nonché le quattro giornate di riposo previste dalla lettera b), art. 1 della L. n. 937/1977;
  • le vacanze natalizie e pasquali;
  • il giorno libero;
  • i periodi d’interruzione delle lezioni dovuti a ragioni di pubblico interesse (ragioni profilattiche, elezioni politiche, amministrative e referendum);
  • i giorni compresi nel periodo che va dal 1° settembre alla data d’inizio delle lezioni;
  • il servizio prestato nelle commissioni degli esami di Stato;
  • la frequenza ai corsi di formazione e aggiornamento indetti dall’Amministrazione scolastica, compresi quelli organizzati a livello di circolo o di istituto;
  • il periodo compreso tra il termine anticipato delle lezioni (a causa di elezioni politiche) e la data prevista dal calendario scolastico;
  • il primo mese di astensione obbligatoria per maternità.

Cosa è escluso dal computo dei 180 giorni

Nel conteggio dei 180 giorni di servizio non sono invece computabili:

  • i periodi di ferie;
  • i permessi retribuiti e non;
  • le assenze per malattia;
  • le aspettative;
  • i periodi di chiusura della scuola per vacanze estive, ad eccezione dei periodi di partecipazione alle sessioni di esame;
  • le due giornate che vanno aggiunte alle ferie.

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