Onu: “Basta guerra alle droghe”. La politica italiana protegge i giovani dal narcotraffico?
Il proibizionismo sulle droghe giova solo alle mafie che lucrano su di esse: un dato di fatto ribadito lo scorso autunno nientemeno che dall’OHCHR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, istituito nel 1993). La nostra testata ne ha dato conto. Per contrastare i giganteschi profitti delle multinazionali del narcotraffico (‘ndrangheta in testa), l’OHCHR chiede ai governi di prendere il controllo dei mercati illeciti degli stupefacenti col regolamentarne l’uso, interrompendo la mera criminalizzazione dei tossicodipendenti. Il che non significa, ovviamente, favorire “legalmente” la diffusione delle droghe: al contrario, bisogna metterne il commercio e l’utilizzo sotto controllo statale, sottraendole al malaffare per utilizzarle a fini terapeutici, liberando i “tossici” dalla schiavitù delle sostanze.
Il proibizionismo, secondo l’Alto Commissariato ONU, dopo ben sei decenni di insuccessi si è rivelato fallimentare e controproducente: è riuscito solo a distruggere le vite di milioni di persone, la cui rovina è per di più