Stipendio febbraio da 1 euro, docenti e Ata disperati (“come facciamo con mutui e bollette?”) chiedono di rateizzare il debito: il Mef dice ‘no’
È più ampio di quanto si potesse pensare il numero di dipendenti pubblici che nella terza decade di febbraio si vedranno accreditare uno stipendio sensibilmente ridotto per via del maxi conguaglio nello stipendio dovuto all’applicazione minima delle aliquote fiscali sui compensi extra percepiti nel 2023. Alla denuncia della Tecnica della Scuola di una settimana fa, ripresa prontamente da tutte le testate giornalistiche di settore e non, ha fatto seguito il “grido” di tantissimi addetti ai lavori: si sono resi conto che a breve si ritroveranno meno di mille euro di stipendio, in certi casi addirittura la miseria-beffa di un solo euro.
La rabbia riguarda almeno un dipendente statale su sei (nella scuola si stima oltre 100 mila lavoratori tra insegnanti, Ata e anche dirigenti scolastici) e deriva da fatto che si tratta di un’operazione di riduzione stipendiale del Mef non annunciata, oltre che applicata in un’unica