Docenti e studenti stressati, stop ai compiti a casa alla primaria e nuovi programmi di studio più “soft”: accade in Polonia
Il nuovo esecutivo a guida Donald Tusk ha portato una decisiva ventata di novità in termini non solo di politica interna, ma anche dei rapporti con l’Europa ed il collocamento del paese nello scacchiere della politica internazionale è risultato più nitido. Le novità circa le riforme interne riguardano, in larga maggioranza, il settore pubblico e l’amministrazione degli Enti Locali, scuole comprese. Le principali nuove fanno riferimento all’adeguamento – tanto atteso dai docenti di tutte le categorie – della retribuzione all’inflazione (15% nell’ultimo biennio) di circa il 30 % (i docenti polacchi sono tra i meno retribuiti d’Europa – ca. 8000 dollari annui).
Altra iniziativa, più discussa, concerne l’eliminazione dei compiti a casa per gli studenti della scuola primaria: il fine è quello di allungare le giornate in classe per garantire la partecipazione alle attività laboratoriali limitando lo stress generale della popolazione scolastica. L’ultimo aggiornamento riguarderebbe ora la ‘scrematura’ dei