Sinner-Sky volano negli ascolti tv. E i match in chiaro di Jannik su TV8…

Jannik Sinner trionfa all’Atp di Rotterdam (foto Lapresse)

Jannik Sinner trionfa nell’Atp di Rotterdam. Ascolti tv, Sky Sport vola

Jannik Sinner ha vinto il torneo di Rotterdam, Atp 500, battendo in finale l’australiano Alex De Minaur (7-5 6-4) diventando numero 3 del mondo così come accadde a Nicola Pietrangeli tra il 1959 e il 1960 prima dell’era Open (superato Adriano Panatta nella storia italiana e Daniil Medvedev nel rankig) e mettendo nel mirino Carlos Alcaraz (2) e Novak Djokovic (1). Ma con Sinner a vincere è stata anche Sky Sport. La finale è stata seguita da 795mila spettatori ed il 6,65% di share, con 85mila spettatori raggiunti su small screen.

Ascolti tv, Jannik Sinner e la settimana nell’Atp 500 di Rotterdam su Sky. I numeri

Un risultato importante, il punto esclamativo su una settimana in crescita. Il primo turno di Jannik Sinner contro l’olandese Botic Van de Zandschulp (14 febbraio, primo match dopo la vittoria all’Australian Open) aveva ottenuto 126 mila spettatori e lo 0,7%, poi il secondo turno con Gael Monfils era salito a 260mila e 1,3%. Il 16/2 quarti di finale contro il canadese Milos Raonic (parziale sovrapposizione con Milan-Rennes di Europa League) aveva guadagnato 362mila spettatori con l’1,9%. Tallon Griekspoor in semifinale era stato battuto nettamente (6/2, 6/4) davanti a 375 mila spettatori con il 2,1%. E poi, come si diceva l’impennata negli ascolti tv in finale contro Alex De Minaur.

Jannik Sinner stagione Sky e… TV8? Ascolti tv, momento d’oro del tennis in pay e free

Numeri importanti in torneo di buon livello, pensando alla stagione che sta entrando nel vivo e che per Sky potrebbe portare grande soddisfazioni grazie all’esclusiva in molti appuntamenti di primo piano: dai Master 1000 a Wimbledon (mentre Roland Garros andrà su Eurosport e Us Open in esclusiva su SuperTennis). Situazioni che potrebbe portare il gruppo pay anche a trasmettere alcuni match importanti in simulcast sul canale free Tv8 (o in seconda battuta su Cielo).

E il tennis ha dimostrato di tirare tantissimo, basti pensare ai  7 milioni free+pay della finale Djokovic-Sinner alle Nitto Atp Finals di Torino a novembre. Senza dimenticare la Coppa Davis: la sfida Arnaldi-Popyrin (finale Italia-Australia) portò 4 milioni di spettatori ed il 27,7% di share complessivi ( 3,2 mln e il 21,9% su Rai2 e 849mila col 5,8% su Sky), mentre quella che consegnò l’insalatiera d’argento agli azzurri, Sinner-De Minaur guadagnò 4,662 milioni di spettatori con il 23,35% di share e su Sky 1,024 milioni di spettatori con il 5,1% di share (totale quasi 5,7 milioni di spettatori ed il 28,45%). Senza dimenticare il trionfo di Eurosport all’Australian Open: finale Sinner-Djokovic in pay che conquistò 1,9 milioni di spettatori con il 17,6% di share

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Scuola, le nuove regole per i docenti rischiano di diventare un lusso per i precari

Il Pnrr doveva essere il simbolo della “ripartenza”. Il piano per rilanciare il Paese dopo la pandemia, in cui milioni di cittadini avevano riposto le proprie aspettative.
Tra questi c’erano anche gli insegnanti, più di 200mila precari della scuola, e gli aspiranti, che nel Pnrr avevano intravisto l’occasione di mettere ordine nel caos che da anni regola l’accesso alla cattedra.
Ma non è andata così. Come racconta Lucia Donat Cattin, insegnante e componente dell’esecutivo nazionale scuola dell’Usb, «si stanno accelerando al massimo le procedure per il reclutamento del personale scolastico per raggiungere gli obiettivi stabiliti dal Pnrr.
Ma questo a scapito della qualità e di una pianificazione efficace che avrebbe potuto essere cruciale sia per diminuire il numero dei precari su cui ogni anno si basa la scuola, sia dall’altro lato, per prevenire la mancanza di docenti in alcune discipline».
Il Piano prevede 70 mila nuovi docenti da assumere entro il 2024, ma il ministro Valditara ne promette 100 mila, nonostante i ritardi ereditati dal governo precedente. Per velocizzare i concorsi, le prove scritte saranno a risposta multipla fino alla fine del Pnrr, come stabilito dal decreto Pa n°75 del 22 giugno 2023.
Dopo, si tornerà alle risposte aperte. «I test a crocette servono a sostituire le commissioni di docenti con i computer, perché le commissioni sono scoraggiate dai bassi compensi per la correzione delle prove. Ma questo non è l’unico problema. L’articolo 20 del decreto Pa riduce la formazione dei docenti a un mercato di Cfu», dice Donat Cattin (Usb).
Si riferisce al fatto che i crediti formativi richiesti per insegnare passeranno da 24 a 60 per i neolaureati, e varieranno per chi ha già dei titoli. Si potranno conseguire con percorsi online al 50 per cento fino al 2025, pagando circa 2.500 euro l’anno. «Un sistema che favorisce le università e gli altri enti accreditati, ma non migliora le condizioni di lavoro dei docenti». Che resteranno precari, perché l’abilitazione non garantisce il ruolo.
E che non avranno nemmeno un limite al numero di abilitati per materia, che invece sarebbe utile per evitare la mancanza di professori in alcune discipline. «Questo provvedimento rende ancora più difficile insegnare per chi lo desiderava», commenta Antonio Corlianò, studente di Filosofia a Bologna e membro di Cambiare Rotta: «60 cfu e 2. 500 euro equivalgono a un altro anno di università.
Di fronte alla necessità di insegnanti qualificati, la scuola pubblica diventa accessibile solo ai pochi che possono sostenere i costi di ingresso». Le attività formative per i docenti dovrebbero partire il prossimo autunno: è in arrivo il Dpcm con i criteri definitivi. Il bando per il concorso straordinario ter per le assunzioni dovrebbe uscire già quest’estate.

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