Schede di Italiano: Il principe stregato

Lavorare con le fiabe aiuterà i nostri bambini a esplorare in forma divertente il loro mondo interiore. Vi propongo “Il principe stregato” con una serie di attività: potrete scegliere quelle più adatte al vostro percorso.

Schede con attività: Il principe stregato

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Percezione Visiva: Schede Didattiche per Bambini

La percezione visiva è una competenza fondamentale che i bambini sviluppano nei primi anni di vita e che è essenziale per il loro successo accademico e quotidiano. Questa abilità coinvolge la capacità di interpretare e comprendere le informazioni visive, come forme, colori e dimensioni, e di riconoscere e distinguere tra diversi oggetti e immagini. Le schede didattiche per la percezione visiva sono strumenti educativi progettati per potenziare queste capacità nei bambini, offrendo attività pratiche e coinvolgenti che stimolano il loro sviluppo cognitivo.Le schede didattiche sulla percezione visiva sono utilizzate in ambienti educativi come scuole e asili, ma sono anche utili per l’apprendimento a casa. Offrono una serie di esercizi che aiutano i bambini a migliorare la loro attenzione ai dettagli, la coordinazione occhio-mano e le abilità di riconoscimento visivo. In questo articolo, esploreremo come queste schede possono essere utilizzate efficacemente, quali sono i benefici principali, e come integrare queste attività nella routine educativa dei bambini.A fine articolo potrete scaricare gratuitamente in formato PDF il file “Percezione Visiva: Schede Didattiche per Bambini“.Indice
Cosa Sono le Schede Didattiche per la Percezione Visiva?Definizione e ScopoLe schede didattiche per la percezione visiva sono strumenti educativi progettati per aiutare i bambini a sviluppare e affinare le loro capacità di interpretazione visiva. Queste schede includono una varietà di esercizi che stimolano la percezione di forme, colori, dimensioni e pattern. L’obiettivo principale è migliorare le capacità cognitive visive dei bambini, facilitando la loro comprensione e riconoscimento degli stimoli visivi presenti nell’ambiente circostante.Tipologie di Schede DidatticheLe schede didattiche per la percezione visiva possono variare in base ai tipi di esercizi e attività che offrono. Alcune tipologie comuni includono:Esercizi di Riconoscimento delle Forme: Schede che aiutano i bambini a riconoscere e distinguere tra diverse forme geometriche.
Attività di Abbinamento dei Colori: Schede che coinvolgono il riconoscimento e l’abbinamento di colori.
Pattern e Sequenze: Esercizi che richiedono ai bambini di identificare e completare pattern visivi.
Attività di Coordinazione Occhio-Mano: Schede che aiutano a migliorare la coordinazione tra ciò che i bambini vedono e le loro azioni motorie.Benefici delle Schede Didattiche per la Percezione VisivaSviluppo delle Abilità CognitiveLe schede didattiche per la percezione visiva contribuiscono significativamente allo sviluppo delle abilità cognitive dei bambini. Attraverso esercizi che stimolano la capacità di riconoscere e interpretare stimoli visivi, i bambini migliorano la loro attenzione ai dettagli e la loro capacità di risolvere problemi. Questi esercizi aiutano a potenziare le funzioni cognitive come la memoria visiva, la concentrazione e la capacità di osservazione.Miglioramento della Coordinazione Occhio-ManoUn altro importante beneficio delle schede didattiche è il miglioramento della coordinazione occhio-mano. Le attività che richiedono di tracciare, colorare o abbinare oggetti aiutano i bambini a sviluppare una migliore coordinazione tra ciò che vedono e le loro azioni motorie. Questo è particolarmente utile per attività quotidiane come scrivere, disegnare e manipolare oggetti.Potenziamento delle Abilità di Riconoscimento VisivoLe schede didattiche sono progettate per rafforzare le abilità di riconoscimento visivo dei bambini. Riconoscere e distinguere tra forme, colori e pattern è essenziale per il successo in numerosi ambiti, inclusi la matematica, la lettura e la scrittura. Esercitarsi con schede didattiche aiuta i bambini a migliorare la loro capacità di identificare e classificare stimoli visivi.Stimolazione dell’Apprendimento Attivo e CoinvolgenteLe schede didattiche offrono un approccio attivo e coinvolgente all’apprendimento. Utilizzando immagini colorate e attività pratiche, queste schede catturano l’attenzione dei bambini e li incoraggiano a partecipare attivamente all’apprendimento. Questo approccio stimola l’interesse e la motivazione dei bambini, rendendo l’apprendimento della percezione visiva un’esperienza divertente e stimolante.Come Utilizzare le Schede Didattiche per la Percezione VisivaIn Aula: Strategie e ApprocciIn un ambiente scolastico, le schede didattiche possono essere integrate in vari modi:Lezioni Interattive: Utilizza le schede come parte di lezioni interattive per introdurre e rinforzare i concetti di percezione visiva. Puoi organizzare attività di gruppo o individuali che coinvolgano l’uso delle schede.
Giochi Educativi: Trasforma le attività delle schede in giochi educativi per aumentare l’engagement degli studenti. Ad esempio, crea competizioni amichevoli tra gruppi di studenti per completare gli esercizi.
Valutazione delle Competenze: Usa le schede per valutare il progresso dei bambini nelle abilità di percezione visiva. Analizza le risposte e fornisci feedback per migliorare ulteriormente le competenze.A Casa: Attività e CoinvolgimentoAnche a casa, le schede didattiche possono essere un eccellente strumento educativo:Sessioni di Apprendimento: Dedica del tempo regolare per completare le schede insieme a tuo figlio. Questo tempo può essere utilizzato per rinforzare ciò che è stato appreso a scuola e per offrire esercizi extra.
Attività Ludiche: Trasforma le schede in attività ludiche e interattive. Ad esempio, utilizza le schede per creare un percorso a tema visivo che il tuo bambino può esplorare e completare.
Personalizzazione: Adatta le schede in base agli interessi e alle esigenze di tuo figlio. Personalizzare le attività rende l’apprendimento più rilevante e coinvolgente.Suggerimenti Utili per l’Uso delle Schede Didattiche per la Percezione VisivaIntegrare Risorse SupplementariPer un apprendimento più completo, integra le schede didattiche con altre risorse supplementari come libri illustrati, giochi educativi e applicazioni digitali. Queste risorse possono offrire ulteriori opportunità per praticare le abilità di percezione visiva e mantenere l’interesse dei bambini.Monitorare il ProgressoTieniti aggiornato sui progressi del bambino monitorando le sue performance durante l’uso delle schede. Valuta le aree in cui il bambino eccelle e quelle in cui potrebbe necessitare di ulteriore pratica. Questo ti permetterà di adattare le attività e fornire un supporto mirato.Creare Routine di ApprendimentoStabilisci una routine di apprendimento regolare per utilizzare le schede didattiche. La pratica costante aiuta a consolidare le competenze e a garantire un progresso continuo. Puoi pianificare sessioni brevi e frequenti per mantenere l’apprendimento fresco e stimolante.Utilizzare Feedback PositivoIncoraggia il bambino utilizzando feedback positivo durante le attività con le schede. Riconoscere i successi e le migliorie aiuta a motivare il bambino e a rinforzare un atteggiamento positivo verso l’apprendimento.ConclusioneLe schede didattiche per la percezione visiva sono strumenti preziosi per aiutare i bambini a sviluppare competenze cognitive e visive fondamentali. Offrendo una varietà di esercizi che stimolano la riconoscenza e l’interpretazione degli stimoli visivi, queste schede contribuiscono a migliorare la coordinazione occhio-mano, le abilità di riconoscimento visivo e le capacità cognitive generali. Integrando queste schede nella routine educativa e personalizzando le attività per soddisfare le esigenze individuali, puoi rendere l’apprendimento della percezione visiva un’esperienza coinvolgente e efficace.Potete scaricare e stampare gratuitamente in formato PDF il file “Percezione Visiva: Schede Didattiche per Bambini, Per la Scuola Primaria“, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:Domande Frequenti su ‘Percezione Visiva: Schede Didattiche per Bambini’Cosa sono le schede didattiche per la percezione visiva?Le schede didattiche per la percezione visiva sono strumenti educativi progettati per aiutare i bambini a sviluppare e migliorare le loro abilità di riconoscimento e interpretazione degli stimoli visivi. Queste schede includono una varietà di esercizi che stimolano la capacità di riconoscere forme, colori, dimensioni e pattern, e di sviluppare la coordinazione occhio-mano.
Qual è l’obiettivo principale delle schede didattiche sulla percezione visiva?L’obiettivo principale è migliorare le capacità cognitive visive dei bambini, come la loro attenzione ai dettagli, la memoria visiva e la capacità di risolvere problemi visivi. Queste schede mirano a potenziare la capacità dei bambini di distinguere e interpretare le informazioni visive, che sono fondamentali per l’apprendimento e le attività quotidiane.
A quale fascia di età sono destinate queste schede didattiche?Le schede didattiche per la percezione visiva sono generalmente destinate a bambini della scuola primaria e della scuola dell’infanzia. Possono essere adattate per diversi livelli di competenza, dai più piccoli ai bambini più grandi, a seconda delle loro esigenze e capacità individuali.
Come posso utilizzare le schede didattiche per la percezione visiva in aula?In aula, puoi utilizzare le schede didattiche come parte delle lezioni di matematica e arte. Organizza attività di gruppo o individuali basate sulle schede, utilizzale per esercizi di rinforzo o come parte di giochi educativi. Le schede possono anche essere impiegate per valutare e monitorare il progresso degli studenti nelle competenze visive.
Possono essere utilizzate anche a casa?Sì, le schede didattiche per la percezione visiva sono ideali anche per l’apprendimento a casa. I genitori possono usarle per rinforzare le competenze apprese a scuola, per offrire esercizi extra o per coinvolgere i bambini in attività educative divertenti. Possono essere integrate in routine di studio regolari o come parte di giochi educativi.
Come posso personalizzare le schede didattiche per mio figlio?Puoi personalizzare le schede didattiche scegliendo esercizi che rispecchiano gli interessi di tuo figlio e adattando la difficoltà degli esercizi in base alle sue competenze. Utilizzare immagini e temi che sono rilevanti e coinvolgenti per tuo figlio può rendere l’apprendimento più interessante e motivante.
Come integrare le schede didattiche nella routine educativa di mio figlio?Puoi integrare le schede didattiche nella routine educativa stabilendo momenti regolari per utilizzarle. Dedica del tempo ogni giorno o settimana per completare le schede, combinandole con altre attività educative. Creare una routine aiuta a consolidare le competenze e a mantenere l’interesse dei bambini per l’apprendimento della percezione visiva.Clicca per votare questo articolo!Maestra di Sostegno – Scuola Primaria

Laboratorio di Letteratura per l’infanzia

Il Laboratorio di Letteratura per l’infanzia come strumento di decostruzione pedagogica su modelli e stili di funzionamento familiare: l’esperienza dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria

di Valerio Ferro Allodola e Sofia Turiano [1]

1. Introduzione

Fino agli anni Ottanta del secolo scorso la Letteratura per l’infanzia è stata considerata di rango inferiore rispetto a quella di poeti e scrittori classici, antichi e contemporanei (Barsotti e Cantatore, 2021), un genere letterario marginale, una “Cenerentola” (Bacchetti, 2006).

Oggi è invece riconosciuta come:

– uno specchio dell’identità perché attraverso la lettura si ragiona, soprattutto si riflette e i personaggi di ogni storia diventano compagni di viaggio che alleviano la solitudine e ci insegnano a vivere;

– un sentiero di conoscenza che invita alla lettura ed ogni storia può fare da ponte tra il conosciuto o passato e lo sconosciuto o futuro;

– uno scrigno dei sogni dove regna l’immaginario e la fantasia;

– una lanterna per i sentimenti;

– una sorgente di storie nuove, di nuove “case” in cui vivere (Beseghi, 2008).

La Letteratura per l’infanzia si basa, nel contemporaneo, su origini articolate, sul pluralismo semantico, sulla funzione ideologica e culturale tutt’altro che superficiale (Cambi, 1996).

A partire dagli anni ’80, numerosi studi di linguistica, psicologia cognitiva, pedagogia e Letteratura per l’infanzia hanno dimostrato che l’uso precoce dei libri sia fondamentale per l’acquisizione del linguaggio e della visual literacy, mostrando una corrispondenza tra precoce accostamento al libro e competenze di lettura/scrittura in adolescenza.

Debes (1968) definisce la visual literacy come un gruppo di competenze che permette agli esseri umani di discriminare e interpretare i dati visibili che incontrano nel loro ambiente di vita.

L’obiettivo finale è la reading literacy (Elley, 1992) per comprendere e utilizzare testi scritti, riflettere su di essi e impegnarsi nella loro lettura al fine di raggiungere i propri obiettivi e di sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità per essere parte attiva della società

I primi testi che i bambini incontrano sono gli albi illustrati, che richiedono processi di decodifica complessi: da immagini e parole, i lettori danno senso alle storie. In questo modo si sviluppa la visual literacy, connessa all’acquisizione del linguaggio: il dialogo intorno alle immagini rappresenta il primo approccio al lessico. L’adulto è un modello di interazione con le figure e la lingua scritta, accompagnando il bambino alle prime forme di interrogazione ed elaborazione cognitiva dei sensi, interagendo con i simboli e i loro significati, con i “segreti della lettura profonda” (Meek, 1991, p. 41).

Ogni testo può configurarsi come dispositivo cognitivo e metacognitivo. Le teorie dello sviluppo bio-psico-sociale del bambino si intrecciano con i fattori individuali di ogni lettore, con le caratteristiche del libro e con la dimensione contestuale.

Fin dai due anni e mezzo, i bambini acquisiscono la funzione simbolica delle parole, il loro vocabolario cresce e imparano a leggere le immagini (Vygotskij, 1966, 1980). Molto importanti sono le metafore, visive e linguistiche. Il piccolo lettore è invitato alla decodifica non banale delle metafore e a una lettura interpretativa dei dettagli dell’immagine che assume significati diversi.

Le metafore servono per:

· la comprensione testuale e conoscenza delle proprie emozioni;

· la comprensione di concetti astratti.

Il rapporto privilegiato dell’infanzia con le immagini è stato studiato, per primo, da Jan Amos Comenius, il quale osserva quanto interessanti siano le immagini per i bambini (Didacta Magna, 1657).

Successivamente, nell’Orbis Sensualium Pictus (1658), Comenio progettò il libro con le figure per bambini, il primo concepito con questa esplicita intenzione. Nell’opera, il mondo da lui dipinto ha l’intento di raccontare il mondo ai bambini attraverso tavole illustrate a incisione, nelle quali inserisce brevi didascalie. Comenio intendeva rappresentare il mondo delle cose sensibili e questa sua volontà si convertì in una trasformazione etica della vita quotidiana.

Tre aspetti avvalorano l’utilità degli albi per lo sviluppo precoce di competenze narrative:

principio di sequenzialità, indotto sfogliando le pagine e guardando le figure nella doppia apertura;

Immagini e parole sono interconnesse e scelte secondo un criterio. Il soggetto o il gruppo di soggetti sono inseriti in un riquadro, inducendo il lettore a pensare che appartengano allo stesso contesto. I tre schemi organizzativi (somiglianza, contrasto, relazione) provocano un senso di anticipazione, in attesa di verificare la conferma dello schema iniziale. Il rapporto tra le immagini può cambiare nello stesso libro (climax);

immagini e parole provengono dall’ambiente familiare del bambino; questo lo aiuterà a sviluppare immagini mentali degli oggetti.

Come sottolineato altrove (Maddalena, Ferro Allodola, 2023), consapevoli che la Letteratura per l’infanzia, soprattutto quella rivolta ai prelettori, fa parte del graduale passaggio dalla cultura orale a quella scritta, durante la fase di progettazione del Laboratorio qui presentato, si è optato per la famosa raccolta di fiabe italiane curata da Italo Calvino nel 1956, in particolare quelle calabresi.

Le parole che scrive Calvino nell’Introduzione riassumono bene il file rouge che accomuna tutte le fiabe della Raccolta: “Sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che appunto è il farsi d’un destino: la giovinezza, dalla nascita che sovente porta in sé un auspicio o una condanna, al distacco dalla casa, alle prove per diventare adulto e poi maturo, per confermarsi come essere umano” (1956, p. 4).

Come afferma lo stesso Calvino “L’interesse per le fiabe non ha nulla a che fare con una fedeltà a una tradizione etnica o con una nostalgia delle letture infantili, ma ha come obiettivo precipuo l’interesse all’economia del ritmo e la logica essenziale con cui le fiabe sono raccontate. Il mio obiettivo è scavare le radici di un’Italia moderna e cosmopolita, che conserverà sempre radici e problematiche identiche nel corso dei decenni”. (1956, p. 23) Attraverso questa raccolta, egli volle costruire un’antologia di fiabe per salvaguardare il patrimonio culturale di tutte le regioni italiane e dare dignità a un patrimonio italiano fiabesco, tutto da scoprire e riscoprire. In tal modo, egli contribuì anche alla ricostruzione dell’Italia del secondo dopo guerra. “Le Fiabe italiane” si possono definire come una combinazione di elementi nazional-popolari, rappresentando un progetto in qualche modo delicato ma funzionante. Questa opera agisce come una forza trainante inalterabile, evidenziata dal suo messaggio di libertà fantastica e apertura linguistica. La fiaba come strumento fondamentale per la letteratura dell’infanzia rappresenta un modo efficace per tramandare valori, insegnamenti e stimolare l’immaginazione dei bambini, anche a quelli nati dopo il secondo conflitto mondiale e alle generazioni future. Tanto che Calvino arriva a definirle come “il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna” (Calvino,1956, pag.8).

2. Il Laboratorio

Il Laboratorio di Letteratura per l’infanzia (AA. 2023/2024), di cui è docente titolare lo scrivente presso il Corso di Laurea Magistrale in Scienze della formazione primaria, previsto al quarto anno, per un totale di 16 ore, ha coinvolto n. 260, studenti, opportunamente suddivisi in n. 26 gruppi di 10 persone.

Per poter ricevere un così alto numero di iscritti e garantire loro l’adeguatezza di spazi e strumenti, è stata individuato l’Atelier di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, fornito di tavoli, sedie e divani sufficienti al numero di iscritti al Laboratorio.

L’obiettivo è stato quello di riscrivere le nove fiabe popolari provenienti dalla Calabria e contenute nella «Raccolta di fiabe italiane» di Italo Calvino (1956), come albi illustrati.

Di seguito, le fiabe prese in esame:

 I tre orfani 

 La bella addormentata ed i suoi figli 

 Il Reuccio fatto a mano 

 La tacchina 

 Le tre raccoglitrici di cicoria 

 La Bella dei Sett’abiti 

 Il Re serpente 

 La vedova e il brigante (area grecanica)

 Il granchio dalle uova d’oro (area grecanica).

Diverse e attualissime le tematiche emerse ed analizzate durante l’analisi delle fiabe attraverso l’adozione di un modello di interpretazione pedagogico decostruzionista (Mariani, 2009), volto a ricercare e far emergere i suoi impliciti e archetipi; come lavoro ermeneutico e catartico che incide sui livelli della comprensione:

violenza sulle donne;

stupro;

malattia;

sofferenza;

amore perverso;

morte;

supremazia dell’uomo sulla donna;

senso morale: distinzione tra bene e male;

emozioni;

oppressione;

elementi macabri.

Un elemento da considerare è che “le fiabe calabresi sono spesso intessute di motivi cristiani ma quasi sempre come contaminazione d’un vecchio intreccio magico acristiano”. (Calvino, 1956, p. 428).

Tra l’altro, è sempre Calvino ad affermare che “A Palmi di Calabria, Letterio Di Francia, il dotto autore della storia della Novellistica, ha trascritto una raccolta (pubblicata nel 1929 e 1931) che ha i riscontri più ricchi e precisi che si siano fatti in Italia, e segna i diversi narratori, tra cui si distingue una Annunziata Palermo: e, insomma, sarebbe un modello di metodo, se questi narratori non fossero in gran parte famigliari del Di Francia. Ma, per quel che interessa a noi, è una raccolta piena di curiosi “tipi” e varianti, d’un’immaginazione carica, colorata, complicata, in cui la logica dell’intreccio spesso s’è persa e si tramanda solo la sfacettatura delle meraviglie” (1956, p. 18).

Si tratta di fiabe di estremo interesse, tanto per i rimandi alla secolare tradizione orale e letteraria, quanto per l’originalità dei temi in esse rappresentati. Accanto a trame che sono il corrispettivo calabrese di Cenerentola e di Biancaneve, di Pelle d’asino e di Raperonzolo, o a storie che donano gradazioni mediterranee ai motivi orientali mutuati dalle Mille e una notte, vi si ritrovano fiabe assolutamente inedite, depositate nell’immaginario dell’estremo meridione italiano, da secoli crocevia di popoli e transito di civiltà.

3. Risultati e discussione

La riscrittura dei testi ha riguardato un processo di rielaborazione delle fiabe calabresi in chiave moderna, come albi illustrati.

Di seguito (Fig. 1), le trasformazioni operate dagli studenti nei vari elementi delle fiabe per renderle fruibili a bambine e bambini:

Figura 1. Le trasformazioni degli elementi delle fiabe di Calvino operate dagli studenti.

Gli studenti hanno dato risalto alle diverse emozioni provate dai personaggi – paura, felicità, stupore, tristezza, rabbia – rappresentandole attraverso il disegno meticoloso delle espressioni visive e gestuali.

A seguito delle lezioni preparatorie al Laboratorio di Letteratura per l’infanzia, gli studenti sono stati altresì in grado di esplicitare, attraverso il disegno, gli stati d’animo provati dai personaggi (principali e secondari) delle fiabe esaminate.

L’intento è stato quello di comunicare le emozioni provate attraverso le immagini.

Rielaborazione della morte e della violenza sessuale:

Il ruolo della donna:

Di seguito, si riportano gli elementi innovativi nell’elaborazione degli albi illustrati in chiave moderna:

utilizzo di vari materiali volti a stimolare i sensi (Munari, 1998);

creatività nel progettare e realizzare albi illustrati rivolti ai bambini;

riflessioni su tematiche importanti e attuali, quali il femminicidio, lo stupro, la violenza, la parità di genere, la libertà;

saper cogliere il senso di ogni fiaba riuscendo ad alleggerire gli argomenti, talvolta troppo forti e cruenti;

capacità di calare nella realtà calabrese le argomentazioni, introducendo elementi facenti parte della quotidianità e della tradizione popolare (bergamotto, peperoncino, ecc…);

introduzione della disabilità presentata come opportunità e stimolo per la promozione di elementi quali la solidarietà, l’inclusione, l’empatia, l’aiuto reciproco.

I temi emergenti hanno riguardato:

il femminicidio (soprattutto in connessione con gli episodi di cronaca recente);

la violenza sulle donne (fisica, psicologia e sessuale);

il ruolo della donna (ieri e oggi);

i diritti costituzionali;

le tradizioni popolari;

le relazioni sentimentali patologiche e la dipendenza affettiva;

la società patriarcale (realtà tutt’oggi esistente nell’entroterra calabrese);

la libertà in tutte le sue forme;

i valori etici e sociali;

il ruolo dell’educazione.

4. Conclusioni

Provando a fare critica – partendo dalla forma dell’opera, nella convinzione che l’esperienza estetica, quando di valore, sia di per sé pedagogica (Cantatore et al., 2020) – il Laboratorio come metodologia formativa ha rappresentato, in questa esperienza, un modello in cui si sono incontrate teorie e prassi, promuovendo negli studenti l’emersione delle seguenti competenze:

applicare, in chiave laboratoriale, quanto appreso durante il corso di Letteratura per l’infanzia;

promuovere la passione per la lettura e le sue potenzialità;

utilizzare le potenzialità, in particolare, del linguaggio visivo;

comunicare in gruppo;

scambiare idee, punti di vista e progettualità;

attivar di processi di decostruzione e autoriflessione attorno a temi e stereotipi;

sviluppare fantasia e immaginazione attraverso la scrittura creativa e gli elementi grafico-pittorici;

strutturare esperienze teoriche e pratiche di analisi, progettazione e simulazione didattica in linea con gli argomenti trattati durante le lezioni.

La sperimentazione ha rappresentato, quindi, un momento formativo importante nella formazione degli studenti che si apprestano a diventare futuri docenti nella scuola dell’Infanzia e Primaria.

Connesso al tema dell’utilizzo creativo degli albi illustrati, una revisione della letteratura (The Reading Agency, 2015) ha altresì evidenziato che la lettura si rivela un’attività piacevole di per sé e la componente di piacevolezza permane se il lettore ha l’opportunità di scegliere liberamente se e cosa leggere. Il piacere di leggere inoltre è fondamentale per alimentare una motivazione intrinseca, prerequisito essenziale per il raggiungimento di altri obiettivi (Decy & Ryan, 2012). Lo studio mostra una forte correlazione tra lettura e aumento di conoscenza di sé e degli altri, migliori relazioni sociali, aumento del capitale sociale e culturale, incremento delle capacità di immaginazione, migliori capacità di attenzione e concentrazione. La lettura nei bambini migliora, inoltre, il rilassamento e la regolazione dell’umore, aumenta le capacità comunicative e i risultati scolastici in tutto il corso degli studi.

A supporto di questi risultati, anche una recentissima ricerca (Sun et al., 2024) ha coinvolto più di 10.000 giovani statunitensi, dimostrando che iniziare a leggere per piacere sin dalla prima infanzia migliora lo sviluppo della struttura cerebrale, evidenziando una correlazione positiva con migliori prestazioni cognitive e maggior benessere mentale durante l’adolescenza.

Nel nostro Paese, in particolare, si devono a Batini e al suo gruppo di ricerca i progetti e le ricerche pedagogiche più importanti degli ultimi anni sul tema della lettura ad alta voce (Batini, 2022, 2023; Batini & Giusti, 2021) e ad Acone (2017) sull’importanza della lettura per recuperare un rapporto profondo, consapevole e maturo con il testo e le immagini, in una società sempre più digitalmente strutturata.

Bibliografia

Acone, L. (2017). La lettura come formazione della persona. Pagina scritta, orizzonti virtuali e connessioni testo- immagine. LLL – Lifelong Lifewide Learning, 13(29): 1-12.

Bacchetti F. (2006): La letteratura contemporanea tra autori, libri e immaginario. In: E. Catarsi, F. Bacchetti (a cura di), I «Tusitala». Scrittori contemporanei di letteratura giovanile. (pp. 50-74). Tirrenia (PI): Edizioni Del Cerro.

Batini, F. (2022). Lettura ad alta voce. Ricerche e strumenti per educatori, insegnanti e genitori. Roma: Carocci.

Batini, F. (2023) (Ed.). La lettura ad alta voce condivisa. Un metodo in direzione dell’equità. Bologna: Il Mulino.

Batini, F., Giusti, S. (2021). Tecniche per la lettura ad alta voce. 27 suggerimenti per la fascia 0-6 anni. Milano: FrancoAngeli.

Cambi F. (1996): La letteratura per l’infanzia tra complessità e ambiguità. Testo, superficie e profondità. In: F. Cambi, G. Cives, Il bambino e la lettura. Pisa: Edizioni ETS, pp. 45-100.

Barsotti, S., Cantatore, L. (2019). Letteratura per l’infanzia. Forme, temi e simboli del contemporaneo. Roma: Carocci.

Batini, F., Giusti, S. (2021). Tecniche per la lettura ad alta voce. 27 suggerimenti per la fascia 0-6 anni. Milano: FrancoAngeli.

Beseghi, E. (2008). Infanzia e racconto. Bologna: Bononia University Press.

Buccolo, M. (2019). L’educatore emozionale. Percorsi di alfabetizzazione emotiva per tutta la vita. Milano: FrancoAngeli.

Cantatore, L., Galli Laforest, N., Grilli, G., Negri, M., Piccinini, G., Tontardini, M., Varrà, E. (2020). In cerca di guai. Studiare la letteratura per l’infanzia. Bergamo: Edizioni Junior.

Deci, E. L., & Ryan, R. M. (2012). Self-determination theory. In P. A. M. Van Lange, A. W. Kruglanski, & E. T. Higgins (Eds.), Handbook of theories of social psychology (pp. 416–436). Sage Publications Ltd. https://doi.org/10.4135/9781446249215.n21

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Elley, W.B. (1992). How in the world do students read? IEA study of reading literacy. The Hague, Netherlands: International Association for the Evaluation of Educational Achievement (IEA).

Filomia, M. (2023). Abitare la soglia. Sguardi inclusivi nella letteratura per l’infanzia. Lecce-Rovato: PensaMultimedia.

Fiorucci, M. (2020). Educazione, formazione e pedagogia in prospettiva interculturale. Milano: FrancoAngeli.

Mariani, A. (2009). La decostruzione in pedagogia: una frontiera teorico-educativa della postmodernità. Roma: Armando.

Meek, M. (1991). On Being Literate. London: Bodley Head.

Munari, B. (1998). Fantasia. Invenzione, creatività e immaginazione nelle comunicazioni visive. Bologna: Laterza.

Sun, Y.-J., Sahakian, B. J., Langley, C., Yang, A., Jiang, Y., Kang, J., … Feng, J. (2024). Early-initiated childhood reading for pleasure: associations with better cognitive performance, mental well-being and brain structure in young adolescence. Psychological Medicine, 54(2), 359–373. doi:10.1017/S0033291723001381

The Reading Agency (2015). Literature Review: The impact of reading for pleasure and empowerment. BOP Consulting.

Trisciuzzi, M.T. (2018). Ritratti di famiglia. Immagini e rappresentazioni nella storia della letteratura per l’infanzia. Pisa: ETS.

Vygotskij, L. (1966). Pensiero e linguaggio. Firenze: Universitaria-G. Barbera

Vygotskij, L. (1980). Il processo cognitivo. Torino: Boringhieri.

[1] Sebbene l’articolo sia il frutto comune del lavoro dei due autori, si precisa che l’Introduzione è di Valerio Ferro Allodola (Ricercatore, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria). I rimanenti paragrafi e le conclusioni sono da attribuire a Sofia Turiano (Insegnante di scuola Primaria, Reggio Calabria).

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