Si chiama voto sintetico, si legge “modello ordine e disciplina”: per la senatrice Malpezzi (Pd) la valutazione del Governo Meloni è un paradosso pedagogico
Simona Malpezzi (PD)
Tornare al voto sintetico nella scuola primaria sarebbe una sconfitta: a sostenerlo è Simona Malpezzi, senatrice del Pd e vicepresidente della Commissione bicamerale Infanzia e adolescenza. Riprendendo i concetti espressi alcuni giorni fa da alcune associazioni durante una conferenza stampa svolta alla Camera per opporsi all’emendamento presentato un mese fa dal governo, relatrice Ella Bucalo, in Commissione Cultura del Senato durante l’esame del DDL sul voto in condotta, sul ‘Corriere della Sera’ la senatrice dem è uscita allo scoperto.
Durante la conferenza a Roma, Anna D’Auria, del Movimento di Cooperazione Educativa, aveva fortemente contestato la volontà dell’esecutivo Meloni, citando anche il ministro Giuseppe “Valditara che ha anche chiesto che venisse introdotto il ‘gravemente insufficiente’”.
Quello che il governo sta portando avanti, ha detto Malpezzi, è il “tentativo di scardinare il modello di scuola che mette al centro il raggiungimento e la valorizzazione delle competenze dello studente: un