Sostegno, docenti specializzati in Europa: lettera al Papa

Riceviamo e pubblichiamo una lettera indirizzata al Papa da un gruppo di docenti specializzati su sostegno in Europa. I docenti scrivono: “Sua Santità, con reverenza e profondo rispetto, ci rivolgiamo a Lei per portare alla Sua attenzione le gravi difficoltà che affliggono circa 20.000 famiglie italiane di docenti specializzati sul sostegno all’interno della comunità europea, profondamente discriminati dallo stato italiano. I nostri sono cuori gravati da una crescente preoccupazione per il futuro che esprimono la necessità impellente di rivolgerci a Lei, come guida spirituale e rappresentante di una voce influente in ambito internazionale, affinché sia ascoltato il nostro grido di dolore e si possa porre fine alle ingiustizie che minano la nostra professione e il futuro dei nostri studenti”.

Lettera al Papa: le richieste

Innanzitutto, desideriamo sottolineare con fermezza che noi docenti, professionisti laureati in Italia e specializzati sul sostegno in Europa, abbiamo conseguito una formazione pienamente compatibile con gli standard italiani, come confermato da numerose sentenze positive giudiziarie, oggi tristemente ignorate dal ministero dell’istruzione e del merito italiano. Ciò che rende ancora più dolorosa la nostra situazione è il perpetuarsi di un doppio standard di trattamento rispetto ad altre professioni, quali gli odontoiatri, i medici, gli infermieri, gli avvocati, i quali vedono i titoli conseguenti agli studi compiuti all’interno della Comunità europea, pienamente riconosciuti a differenza del nostro caso. Mentre tali percorsi sono celebrati per il loro valore nell’arricchire l’esperienza formativa, noi docenti specializzati sul sostegno siamo oggetto di critiche e giudizi negativi, nonostante il nostro impegno e la nostra dedizione alla professione.

La nostra condizione è resa ancor più difficile dalla costante minaccia di ricatti psicologici con ricorrenti giudizi ingiusti e diffamatori che compromettono la nostra reputazione e la nostra dignità. Con grande dispiacere constatiamo come lo Stato, invece di facilitare il nostro ingresso nel mondo del lavoro, sembri mettere degli ostacoli non permettendoci di stipulare contratti , preferendo invece assicurare opportunità lavorative a persone prive di specializzazione o formazione adeguata.

Questa situazione ci pone in una condizione di svantaggio e incertezza, minando la nostra fiducia nel futuro e nella possibilità di garantirci una vita dignitosa e sicura. Si osserva con preoccupazione l’assenza di ragioni legittime per non riconoscere l’equipollenza della nostra specializzazione, è plausibile a questo punto che ci siano interessi economici di rilevanza legati al sistema italiano TFA, i quali potrebbero influenzare negativamente il riconoscimento dei nostri titoli. Tali interessi potrebbero risultare oscuri o poco trasparenti ai comuni cittadini, contribuendo così a perpetuare una disparità nell’accesso alle opportunità professionali per chi ha studiato all’estero.

La richiesta

Le chiediamo umilmente di considerare con la Sua autorevolezza morale questa situazione e di considerare un dialogo diretto con il Ministro Giuseppe Valditara, per affrontare questa delicata questione. La Sua parola, Sua Santità, ha il potere di scuotere l’anima, il cuore e la coscienza di chi detiene il potere decisionale, e può essere la luce che guida il cammino verso una soluzione equa e giusta per tutti. Ne approfittiamo per augurarle una sana e pronta pronta guarigione. Pregheremo affinché possa presto ritrovare la Sua salute e la Sua forza per continuare ad essere una guida e un faro di speranza per tutti noi. Le chiediamo di considerare la nostra richiesta di aiuto e di intervenire affinché la giustizia e la dignità possano finalmente prevalere. Con gratitudine e affetto.

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