Festa della donna, pure gli stipendi bassi delle docenti sono una forma di violenza. Casellati: vorrei che l’8 marzo non si festeggi più
“Nel 2023 ci sono state 120 vittime. Le leggi ci sono e sono necessarie, ma non sono sufficienti occorre una rivoluzione culturale in famiglia, nella scuola e nei luoghi di aggregazione sociale. Anche la disparità salariale è una forma violenza” e sui femminicidi “siamo ad un bollettino di guerra”. Ad affermarlo, nella giornata Giornata internazionale della donna, è stata la ministra delle Riforme Elisabetta Casellati: a Rainews24 dopo aver partecipato alla cerimonia a Colle sull’otto marzo, Casellati si è augurata “che la festa non si celebri più perchè vorrebbe dire che la parità è stata raggiunta e che non sia più vissuta come una novità il fatto che una donna raggiunga i vertici elevati nelle Istituzioni e nella società”.
Quando si parla di stipendi modesti per le donne, non si può non pensare alla scuola, dove circa l’82 per cento di lavoratori appartiene al sesso femminile: perché