Fracassi: 8 marzo, stavolta ci vuole lo sciopero
Collettiva.it
“Quest’anno è necessario dare un segnale molto forte, ancora più forte”. Non ci gira intorno la segretaria generale della Flc Cgil, Gianna Fracassi, quando le si chiede del perché la categoria della conoscenza (scuola, università, ricerca, formazione professionale, accademie e conservatori) ha proclamato una giornata di sciopero in occasione della Giornata internazionale della donna. Un 8 marzo di lotta, insomma, sottolinea Fracassi, che ricorda a questo proposito anche la grande manifestazione dello scorso 25 novembre contro i femminicidi e la violenza sulle donne. “C’è bisogno di una forte discontinuità su questioni molto serie che si stanno aggravando – ci dice – e che riguardano anche l’occupazione, la questione salariale, la partecipazione democratica”.
Cominciamo dalla violenza di genere…
Mancano serie politiche che siano efficaci nel contrastarle. D’altra parte i settori della conoscenza sono fondamentali per costruire un modello culturale diverso. Penso al ruolo della scuola e dell’università, da cui peraltro sono arrivate le denunce di tante studentesse e lavoratrici che mettono in evidenza le logiche gerarchiche, sessiste e baronali diffuse nel mondo accademico. E penso anche alla ricerca dove ancora, nonostante la forte presenza femminile, le donne continuano a subire forti discriminazioni. Ribadisco: i nostri settori sono importanti per contrastare un modello culturale diverso nelle relazioni di lavoro e non solo.
Avete posto anche il tema salariale tra le ragioni dello sciopero…
Il nostro è un modello sociale che non contrasta il gap salariale esistente tra uomini e donne. Un gap, va sottolineato, che esiste in ogni settore, anche in quelli più
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