C. Keegan, Un’estate

Claire Keegan, la bambina dei problemi
di Antonio Stanca
Da poco è comparsa, presso Einaudi nella serie “Stile Libero Big”, l’edizione italiana di Un’estate, romanzo breve della scrittrice irlandese Claire Keegan. La traduzione è di Monica Pareschi.
La Keegan è nata nel 1968 nella Contea di Wicklow, ha studiato all’Università di New Orleans, del Galles e al Trinity College. Insegna scrittura creativa e nel 1999, a trentuno anni, ha esordito nella narrativa con la raccolta di racconti Dove l’acqua è più profonda, alla quale è stato assegnato il Premio Rooney. Una seconda raccolta, Nei campi azzurri, è venuta nel 2007. Un’estate nel 2010 è stato il primo romanzo breve. Ha avuto una riduzione cinematografica, A quiet girl. Anche per il secondo romanzo breve, Piccole cose da nulla, del 2021 c’è stato un riconoscimento al Booker Prize. Da quando è comparsa sempre apprezzata, sempre premiata è stata la Keegan, un personaggio di rilievo è diventato nel contesto della letteratura irlandese. La narrativa breve è il genere col quale si è fatta conoscere fin dall’inizio. Un’estate ha confermato le sue qualità in questo senso. Il “Times” l’ha considerata una delle migliori opere della letteratura contemporanea. In verità particolarmente interessante è l’effetto che la sua lettura suscita dal momento che in uno spazio abbastanza ridotto e con un linguaggio quanto mai semplice e chiaro riesce a costruire una vicenda che, pur se di ambiente quotidiano, è carica di situazioni che ne estendono la portata, che vi fanno rientrare tanti aspetti, tanti problemi dell’attuale condizione umana e sociale. A tante cose allude il piccolo romanzo, a tante cose fa pensare, carico di significati diventa nel suo procedere. Di tutto vuol dire la scrittrice mentre si muove nella vita quotidiana, tra persone comuni.
Nell’Irlanda della lontana contea di Wexford in tempi piuttosto recenti una bambina viene affidata dal padre ad una famiglia di amici, i Kinsella, perché vi rimanga per il tempo richiesto dall’imminente parto della madre. I Kinsella sono vicini, non hanno figli mentre quella della bambina è una famiglia numerosa dove lei è la più piccola. È estate e rimarrà nell’altra casa per il tempo richiesto dalle condizioni della madre che è anche quello delle vacanze estive. Si troverà bene con le nuove persone, si adatterà presto all’ambiente, collaborerà, aiuterà, sarà ben voluta e vorrà bene. S’intratterrà a parlare con i Kinsella, si diranno delle loro cose e ci si soffermerà ogni volta che queste sembreranno diventare strane, ambigue. Così avverrà quando il discorso riguarderà la famiglia della bambina e questa, senza alcuna remora, dirà di quanto soffre la madre perché suo è il carico intero della casa, dell’azienda, degli operai nei campi e dei tanti figli mentre il padre rimane lontano, non se ne cura. Entrambe sono famiglie di piccoli proprietari terrieri, di allevatori e potrebbero godere di un certo benessere ma entrambe sono agitate da problemi, sono esposte a disagi, pericoli, sia all’interno sia all’esterno. Non godono di molta stima e sarà una vicina di casa, un’amica della signora Kinsella, a dire alla bambina che la signora aveva avuto un figlio molto tempo prima e che era morto quando era piccolo perché annegato nel pozzo di casa dove senza alcuna prudenza era stato mandato. Era diventato il tragico segreto di quella famiglia, la sua colpa nascosta, la si sapeva ma non se ne parlava. Neanche la famiglia della bambina era molto stimata a causa della cattiva condotta del padre, dei suoi oscuri interessi. La stessa bambina a volte risultava strana per certi discorsi, certo comportamento. Non si capirà mai che tipo di rapporto stava per nascere tra lei e il signor Kinsella, quali segreti ci fossero tra i capifamiglia e di tanto altro si rimarrà all’oscuro perché solo per accenni, per allusioni ci si riferirà. A molte altre storie, a molta altra vita fa pensare la lettura del libro, alle complicazioni che oggi possono sopraggiungere nelle famiglie, ai segreti, ai misteri che possono diventare e rimanere per sempre. Non limitata alla vicenda di una contea irlandese rimane la narrazione della Keegan ma si estende fino a comprendere gli attuali sistemi, ambienti, modi di vivere, quelli che si sono caricati di problemi in ogni senso, in ogni posto, quelli che tutti, grandi e piccoli, uomini e donne, possono coinvolgere.
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