Parole capricciose-italiano in prima

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Parole capricciose

Ho introdotto la consonante Q con questo libro online. Clicca qui per visionare il libro.

Inoltre abbiamo visionato questo video.

Sul quaderno abbiamo scritto la famosa poesia di Gianni Rodari.

LA TRIBÙ DEGLI INDIANI CU CU
CERCHIA IL SUONO CU E COLORA I DISEGNI.
CONOSCI LA TRIBÙ
DEGLI INDIANI CU CU?
C’È L’INDIANO CUORE
CHE RACCOGLIE LE MORE.
C’È L’INDIANO CUOCO
CHE ACCENDE UN BEL FUOCO.
C’È CUOIO UN INDIANONE
CHE FA LO STREGONE.
C’È SCUOLA L’INDIANA
CHE TESSE LA LANA.
CONOSCI LA TRIBÙ
DEGLI INDIANI CU CU?
SE LI SCRIVI CON LA Q
RIDE TUTTA LA TRIBÙ!

 

QU O CU_ REGOLA da scaricare e usare per la spiegazione

Schede da stampare per realizzare l’attività:

Indiani per la poesia di Gianni Rodari immagini trovate su pinterest

Indiano da stampare

Cruciverba C o Q da stampare

In questo sito troverete tante altre bellissime attività dedicate a questo argomento: Tate&Fate

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Insegnare a leggere e a scrivere con il metodo globale fonematico: il percorso di tutto l’anno scolastico, giorno per giorno, direttamente dai quaderni delle bambine e dei bambini (consigli operativi)

 In questi anni molto spesso sul metodo di insegnamento della lingua italiana in una prima classe ci sono state idee del tutto diverse, talvolta contrapposte. A mio parere la classica contrapposizione tra metodo globale e il suo opposto il metodo analitico non aveva ragione di esistere, i due metodi avevano il grosso limite di praticare una didattica estrema che non generava buoni risultati. L’enunciato teorico che sottende anche il nostro iter didattico è il seguente: è vero che la visione del tutto è anteriore alla ricognizione analitica delle parti (metodo globale), ma proprio per questo l’analisi va fatta ed è importante (metodo analitico). In altri termini, quando un bambino entra in classe ha dapprima una visione globale dell’aula ma poi va a cogliere i particolari: il banco, la lavagna, ecc. Se questo è vero, ed è difficile poter affermare che non lo è, dal punto di vista didattico ne deriva che occorra partire prima dalla frase (visione del tutto) per poi passare all’analisi dei fonemi e dei grafemi (ricognizione analitica delle parti) che vanno poi a formare le sillabe. E’ quello che intendiamo fare proponendo tuttavia frasi il più possibile semplici che contengano parole bisillabe o trisillabe piane. In seguito si passerà all’analisi dei singoli suoni sino ad identificare i fonemi e i grafemi che compongono la sillaba. Sarà fondamentale evitare l’inutile e dannoso passaggio proposto da molti testi di didattica che prevede la formazione della sillaba (M+A=MA). Molto più semplice ed efficace, dopo l’acquisizione delle vocali e delle consonanti M e R, far leggere l’intera sillaba e, se questo avviene, i bambini potranno, in tempi brevi, cominciare a leggere e a scrivere le prime parole. E’ di basilare importanza, in una prima fase, far scrivere gli alunni solo in stampato maiuscolo. E’ una strategia didattica semplice e nel contempo efficace; attraverso l’utilizzo dello stampato maiuscolo aiutiamo il bambino a dirigere le sue energie mentali verso la prima fondamentale esigenza del conoscere: saper leggere e saper scrivere. Se invece lo obblighiamo a scrivere sin dai primi giorni di scuola nei tre caratteri dovrà per forza di cose preoccuparsi della sua grafia e della memorizzazione di più segni, simili ma anche diversi, con il risultato di distoglierlo non di poco da quello che è poi l’obiettivo più importante. Le difficoltà manuali, per molti bambini, diventeranno non solo un’inutile fatica ma anche una barriera e un limite al progressivo evolversi delle proprie capacità di apprendimento delle strumentalità di base. Viceversa quando un bambino parte sin dall’inizio dell’anno scolastico utilizzando lo stampato maiuscolo imparerà più facilmente. Occorre anche tenere presente che lo stampato maiuscolo è di per sé già pregrafia (la A è un triangolino, la O un palloncino) e sarà più facile per l’alunno organizzarsi sempre meglio nello spazio del foglio e questo è un altro elemento importante. Quando i bambini cominceranno a scrivere e a leggere il passaggio al corsivo non sarà certo un problema, scriveranno con maggiore chiarezza e ne deriverà la capacità e la competenza di leggere, memorizzare e studiare più facilmente.Le motivazioni, il metodoIl metodo e le motivazioni sono due facce della stessa medaglia. Un buon metodo accresce le motivazioni ed il “gusto” di imparare. I bambini, in questa fase dell’età evolutiva, sono curiosi e dotati di profonda intuizione. Se opportunamente stimolati sin dai primi giorni di scuola sono interessati ad apprendere. L’emozione di leggere le prime frasi e conoscere tutte le lettere dell’alfabeto muove la volontà e fa da leva al conoscere. Non vi è alcun bisogno di trovare un filo conduttore motivante, la soddisfazione, nell’alunno o nell’alunna, nasce dal lavoro stesso che diventa un piacere. Le storielle, i racconti arriveranno in seguito, la più bella favola è davanti a loro ogni giorno con le magie dei colori, dei disegni, delle frasi, delle lettere dell’alfabeto e la musicalità dei suoni della nostra bellissima lingua. Il metodo globale od il metodo fonematico? Il modo di procedere del pensiero cognitivo contiene sia la sintesi, sia l’analisi, la nostra tastiera cerebrale non scinde questi due aspetti dell’apprendimento. La frase, con una costruzione semplicissima, corredata da un bel disegno, è un’ottima partenza, ma altrettanto importante è poi l’analisi del suono e del segno. Sotto questo aspetto gli alunni e gli insegnanti italiani godono di un privilegio che non ha riscontro in alcun’altra lingua del mondo, al suono corrisponde il segno. E’ un bel vantaggio, perché non approfittarne?L’itinerario didattico: consigli operativiAll’inizio del lavoro viene proposta una semplice frase con un disegno realizzato nel modo migliore possibile e, in una fase successiva, si prosegue con l’analisi delle vocali, delle consonanti, delle sillabe. Le motivazioni ad apprendere trovano il proprio naturale humus nelle attività didattiche proposte che rispondono ai bisogni cognitivi degli stessi bambini: il proprio nome unitamente a quello di tutti i modelli identificativi importanti li accompagneranno durante il primo importante viaggio verso la scoperta di se stessi e del mondo circostante.Massimo risalto viene dato al suono, sia nella frase globale, sia per le singole lettere. Le parole vanno ripetute, nella loro interezza e senza soluzione di continuità, lentamente e poi divise in sillabe, in modo piuttosto spedito e chiaro. Questa attività di rinforzo li diverte tantissimo.Una volta presentate le vocali, sin dall’acquisizione della prima consonante, è possibile per i bambini leggere e scrivere la sillaba senza inutili (e dannosi) passaggi intermedi.Per i primi tre, quattro mesi, è più efficace utilizzare un quaderno grande a quadretti per la prima. Da evitare, a mio parere, quaderni con i maxi quadretti.E’ basilare inizialmente proporre solo stampato maiuscolo, una volta acquisite le strumentalità di base della lettura e della scrittura sarà semplice per i bambini passare al corsivo. Un po’ di pregrafia nella seconda parte della lezione è un utile complemento per una sempre più corretta organizzazione spazio temporale.Di notevole efficacia un alfabetiere da appendere alle pareti contenente la parola con il suono iniziale e le cinque sillabe relative. Le lettere dell’alfabeto saranno presentate e appese alle pareti dell’aula una alla volta.Ercole BonjeanVerifica dei prerequisitiIl metodo globale fonematicoPrimi giorni di scuola in classe primaLa vocale AA come ALBERTOLa vocale EELISA, EMILIO, EMIR, E L’ELEFANTELa vocale II come ITALIALa vocale OOre otto: è l’ora della OLa vocale ULe vocali amiche (A, E, I, O, U)Le vocali dei nostri nomiLettura della frase del giorno – La consonante M, le sillabe MA, ME, MI, MO, MULe rane RA, RE, RI, RO, RULeggo e scrivo la parola più bella del mondoLettura globale di una semplice frase – La consonante S: schema delle sillabe SA, SE, SI, SO, SULa consonante S, le sillabe SA, SE, SI, SO, SU – Dettato di parole bisillabe pianeLettura globale della frase – Lettura e scrittura di parole bisillabe e trisillabe pianeIl puntoLettura globale della frase – Analisi delle sillabe LA, LE, LI, LO, LULa frase del giorno: lettura globale e analitica – Le sillabe LA, LE, LI, LO, LUDettato: ascolto, rifletto, scrivoLa consonante P, le sillabe PA, PE, PI, PO, PULe sillabe PA, PE, PI, PO, PU.Ribadimento delle sillabe BA, BE, BI, BO, BU – Dettato ortograficoRibadimento delle consonanti M, R,S, L, PIl puntoL’alfabetiere muraleLa consonante N, le sillabe NA, NE, NI, NO, NULe sillabe TA, TE, TI, TO, TURibadimento delle sillabe della lettera TDettato ortografico: parole, bisillabe, trisillabe, lettere ponteLe sillabe VA, VE, Vi, VO, VUUn piccolo, importante, dettaglioLa frase del giornoRibadimento delle sillabe VA, VE, VI, VO, VULa consonante BLettere ponteRipasso delle sillabe BA, BE, BI, BO, BU; VA, VE, VI, VO, VUIl puntoLa consonante F, le sillabe FA, FE, FI, FO, FUPer compito qualche riga con le sillabe: FA, FE, FI, FO, FUFA come FATINALa consonante D, le sillabe DA, DE, DI, DO, DUI suoni DA DE DI DO DULa consonante D: la frase del giornoLa consonante ZProva di verifica: dettato ortografico.Il puntoCE E CI A FUMETTIVerifica: suoni duri e suoni dolci.CHE CHI A FUMETTICE CI CHE CHI A COLORICompitoGA GO GU a fumettiGE e GI a fumettiVerifica: ge, gi, ghe, ghiUn ghiro fa il giro …Grande attesa per le letterine in corsivoFumetti e suoniI cinesini CE e CI ci salutanoQui, quo, qua, queIl puntoEd ora è solo questione di tecnica …Fumetti, colori, letterine in corsivoUn po’ di esercizio per compitoPassaggio dallo stampato maiuscolo al corsivoEsercizi sulle lettere in corsivoLe lettere in corsivoLa prima filastroccaMetodo globale-fonematico: passaggio dallo stampato maiuscolo al corsivoSotto l’albero …I nomi dei compagni, le maiuscole, il corsivoLe maiuscoleLe lettere maiuscole dei nostri nomiIl puntoParole e suoni particolariArrivano le pagelleDalle parole alle frasiIl punto (fine I quadrimestre)

Progetto lettura: la poesia salverà il mondo!

Gli alunni delle sezioni D ed F della scuola secondaria di primo grado dall’inizio dell’anno si sono avvicinati alla poesia per poter vedere il mondo con occhi diversi e per giocare con le parole attraverso le molteplici possibilità espressive del linguaggio.

Il progetto lettura d’Istituto dedica, infatti, alla parola e in modo particolare a quella poetica una ricca sezione della programmazione.

Nella nostra società sempre più travagliata da guerre, pandemia, difficoltà economiche e povertà culturale l’educazione alla poesia può rappresentare un antidoto contro il male di vivere odierno.

Educare alla poesia ci aiuta a vedere con stupore tutto ciò che abbiamo sotto gli occhi nella quotidianità ma che ci sfugge perché siamo sempre di fretta.

Le professoresse Barbara e Cinzia Pedrazzi facendo propria l’idea che, per avvicinare gli studenti alla poesia sia necessario partire dall’innamoramento e dalla meraviglia della parola, hanno condotto i propri alunni in viaggio alla ricerca della poesia che è nascosta in ognuno di noi e nelle piccole cose.

Lo scrittore Bernard Friot ha fornito utili spunti attraverso due testi: “Dieci lezioni sulla poesia. L’amore e la vita” e “Un anno di poesia”.

Un anno di poesia si propone come una raccolta di spunti per apprendisti poeti, un valido stimolo per sviluppare quella voce poetica che è presente in tutti noi.

libro, tradotto dalla poetessa Chiara Carminati, propone un’attività poetica al giorno, per un anno intero, fornendo semplici e divertenti suggerimenti creativi in grado di sviluppare l’interesse poetico di ogni alunno.

Le parole del testo, sono arricchite inoltre dalle semplici e colorate immagini di Hervé Tullet, che si fondono con le parole dando vita ad una poesia visiva, che coinvolge tutti i sensi. Parole come segni, come suoni, come gioco, la parola che diventa tutto ciò che vogliamo: è questo il messaggio delle attività proposte senza dimenticare naturalmente la struttura, le figure retoriche, la metrica, che si acquisiscono però in modo libero e assoluto.

Come si poteva iniziare il laboratorio se non con una prima poesia che prendesse lo spunto a partire da queste semplici parole: tra un anno…/ ti darò …/ una poesia per …e continuare poi con un’altra nella quale è nascosto il tuo nome.

Poesie corte, poesie cancellate, poesie rubate, colorate, ritagliate, poesie urbane e d’attualità, poesie di sguardi, poesie smembrate, poesie sensoriali o grammaticali, poesie visive. In tutto quello che ci circonda c’è poesia, l’importante è vederla.

Attraverso le 10 lezioni di poesia, invece,  i nostri alunni hanno potuto sperimentare le stesse attività suggerite nel libro dall’insegnante Simon durante dei laboratori di poesia frequentati dai due protagonisti del libro Marion e Kevin.

Marion ha 12 anni, un padre che non vede da tempo, un fratellino e la mamma oberata di impegni di lavoro e di assistenza alla nonna malata. Quest’anno non ha molta voglia di andare al campo estivo, perché si sente troppo grande per questo tipo di cose, ma sua madre non le lascia scampo.

Il primo giorno conosce gli altri partecipanti e si rende conto che tanti provano la sua stessa insofferenza nei confronti del centro estivo: Kev, ad esempio, una sorella maggiore lontana per gli studi, un papà che deve lavorare e la prospettiva di frequentare il centro per tutta l’estate.

Marion e Kev vengono inseriti nel gruppo delle attività al chiuso, cioè in un laboratorio di poesia tenuto da un quarantenne, magro, abbronzato, occhi grigi – Simon. Con loro ci sono le gemelle Lucia e Lila, 11 anni, la saggia Alice, 10 anni, Luca e i suoi occhiali, 8 anni e mezzo, Pedro e Hector, 13 anni, grande e grosso e con qualche pelo di barba.

All’inizio l’entusiasmo è poco e soprattutto Marion partecipa controvoglia, ma Simon si rivela un grande maestro – uno di quelli che seminano aspettando di vedere se qualcosa fiorisce, uno di quelli che accende scintille sperando di vedere alte fiammate, uno di quelli che lasciano il segno insomma. Pian piano questo gruppo sgangherato si appassiona al gioco della poesia.

La biblioteca scolastica diventa una vera e propria palestra di parole e sarà utilizzata come palcoscenico della recita finale. In dieci giorni Simon svolge dieci lezioni introducendo ogni lezione con una citazione di un poeta famoso che spiega il senso della lezione stessa.

cos’è la poesia: «La poesia non si sa cos’è, ma la si riconosce quando la si incontra per strada» (Jean l’Anselme).

A coinvolgere maggiormente i nostri alunni è stata appunto la prima lezione “Che cos’è la poesia”. I ragazzi sono stati coinvolti in un laboratorio di scrittura creativa. Ognuno di loro è stato invitato a completare la frase Per me la poesia è…..e a scrivere la loro definizione su fogli di carta da pacco attaccati alle pareti. Di seguito riportiamo alcune delle loro intuizioni:

“La poesia è un filo di parole, la penna lo intreccia e nasce la poesia”, “La poesia è la via delle emozioni che vagano tra le parole”, “La poesia è musica agli occhi dei poeti che danzano tra le rime”, “La poesia è una freccia lanciata dal poeta che colpisce il mio cuore”, “La poesia è viaggiare tra le strofe”.

Altri testi di riferimenti sono stati  quelli di Donatella Bisutti “La poesia salva la vita”, L’albero delle parole”, di Chiara Carminati “Quel che c’è sotto il cielo”, “Perlaparola” e “Viaggia verso”, Fare poesia con voce, corpo, mente e sguardo” e “Acerbo sarai tu” di Silvia Vecchini. 

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