Bonus Mamme anche alle precarie, ANIEF: ricorso contro l’ennesima discriminazione
L’ANIEF intensifica la lotta per l’inclusione del personale docente, ATA ed educativo con contratti a termine nel “Bonus Mamme”, una misura che esonera dalla contribuzione previdenziale fino a 3mila euro annui per le lavoratrici a tempo indeterminato con almeno tre figli (due nel 2024).
Questa iniziativa, introdotta con l’ultima legge di bilancio, ha suscitato polemiche per l’esclusione del personale precario, che già affronta l’incertezza lavorativa.
Bonus Mamme: l’impegno di ANIEF contro le discriminazioni
Marcello Pacifico, presidente di ANIEF, ha sottolineato l’inaccettabilità di questa discriminazione, specialmente in una misura destinata a supportare le madri lavoratrici. Il sindacato ha quindi predisposto un modello di domanda cartaceo per superare le barriere digitali e ha aperto un form di adesione gratuito per permettere al personale a tempo determinato di aderire al ricorso contro questa esclusione ingiustificata.
Con un forte impegno verso i diritti dei lavoratori precari, già evidenziato dalla stipula del CCNL 2019/2021 che riconosce i permessi personali retribuiti, ANIEF non si arrende di fronte alle ingiustizie.
Pacifico ribadisce l’impegno del sindacato a combattere le discriminazioni e a ricercare giustizia attraverso le vie legali, se necessario, per garantire che nessun lavoratore precario venga lasciato indietro da misure di sostegno fondamentali come il “Bonus Mamme”.
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