Giornata internazionale della consapevolezza sull’Autismo: dati ISTAT sul disturbo dello Spettro autistico negli alunni

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale.

Giornata internazionale della consapevolezza sull’Autismo: dati del Report dell’ISTAT sulla frequenza del Disturbo dello Spettro autistico negli alunni in Italia

Questo comunicato esamina il più recente Rapporto dell’ISTAT sulla frequenza del Disturbo dello Spettro autistico negli alunni in Italia. Le classi di età fra i 3 e i 19 anni vengono certificate ufficialmente da medici e da apposite commissioni. La classificazione USA ha introdotto il “Disturbo dello Spettro Autistico”, che comprende anche la sindrome di Asperger, la quale configura una situazione molto diversa da quella dell’autismo come definito in precedenza dalle classificazioni ICD dell’OMS.

Purtroppo non è possibile dare una stima del numero delle persone con autismo in Italia, poiché è molto difficile fare diagnosi tramite l’osservazione psichiatrica una volta passata la prima età infantile. Inoltre il tipo e l’ampiezza della definizione sono molto cambiati nell’ultimo decennio. Tutto cambierebbe se si potessero fare diagnosi biochimiche e genetiche sulle condizioni organiche che sono associate ai comportamenti autistici, che ad oggi sono applicate in pochi casi, dove si riscontrano centinaia di situazioni genetiche rare o ultrarare.

L’estensione all’intera popolazione italiana della percentuale dei bambini e adolescenti con ASD pari a 1,3% trova pochi fondamenti.

Occorrono studi e ricerche genetiche, epigenetiche, biochimiche, epidemiologiche sull’autismo in tutta la popolazione. Per decenni sono state impedite dalle false teorie psicodinamiche e lacaniane, che imputavano alla carenza di amore della “madre-frigorifero” la causa dell’autismo.

Il comunicato stampa

Nella giornata internazionale della consapevolezza sull’Autismo, proponiamo alcune considerazioni sul rilevante aumento della popolazione di studenti con disabilità e in particolare con disturbo dello spettro autistico (ASD-Autism Spectrum Disorder). Consideriamo i dati contenuti nel Report Istat denominato “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità anno 2022-2023” (pubblicato lo scorso 2 febbraio e disponibile, assieme alle relative tavole, a questo link). Vedere in particolare la Tavola riportata, dove il “Disturbo dello sviluppo psicologico” (alias ASD, alias “Disturbi generalizzati dello sviluppo psicologico”, alias “Sviluppo”) sono nettamente prevalenti su tutti gli altri nella scuola dell’infanzia e in quella primaria.

Rispetto all’anno precedente si stima una fortissima crescita: si arriva a 338mila alunni e alunne con disabilità (+7%). Così si raggiunge il 4,1% di tutti gli alunni e alunne di tutti gli ordini e gradi. Nell’A.S.2018-2019 il numero degli alunni con disabilità certificata ammontava a 284mila, 3,3% sul totale. Fra l’A.S. 2018-2019 e quello 2022-2023 si sviluppa la pandemia COVID che giustificherebbe un approfondito confronto fra questi anni.

L’aumento degli alunni con disabilità avvenuto nella scuola primaria nell’ultimo anno, 5,1% rispetto a 4,8% nel 2021-2022, è l’indicatore più importante e deve essere interpretato come segnale fortemente negativo. In questa fascia di età le disabilità vengono riconosciute quasi tutte e non si presenta ancora il fenomeno dell’abbandono scolastico, anche perché la scuola primaria italiana è abbastanza inclusiva. Il calo dovuto ad abbandono aumenta moltissimo nella secondaria di secondo grado. Per questi motivi si ritiene che l’indicatore di prevalenza della disabilità nelle fasce di età della scuola primaria sia quello maggiormente rappresentativo dell’aumento della disabilità fra gli alunni.

L’aumento delle diagnosi di autismo era prevedibile e sarà ancora più forte nel futuro, come dimostrano i Paesi più progrediti, come l’Australia. L’Italia segue col ritardo di 11 anni quello degli USA (Cfr. Stati Uniti d’America, l’autismo aumenta ancora ). Il nuovo rapporto dell’Istat consente di aggiornare alcune nostre considerazioni su questi temi, già espresse nei seguenti contributi: Autismo, criteri diagnostici e prevalenza: una riflessione critica  e Riflessioni sul nuovo Rapporto ISTAT dedicato agli alunni con disabilità ). Piuttosto che negare l’aumento reale, occorre migliorare la conoscenza della sua eziologia, che è molto differenziata, trattandosi di centinaia di malattie rare e ultrarare. Quelle note sono tutte di origine organica, peccato che non si facciano gli esami per trovarne la frequenza nella popolazione con autismo. La complessità delle cause tutte da chiarire richiede invece una ricerca approfondita, che in Italia è molto trascurata e che la nostra A.P.R.I. richiede da sempre.

La Tavola 13 del Rapporto 2022-2023 dell’Istat https://www.istat.it/it/archivio/293606, mostra che l’ASD (abbreviato come “Sviluppo”) rappresenta il 31,8% del totale degli alunni con disabilità di tutte le scuole, circa 107mila alunni.

Appare chiaro l’aumento notevolissimo dell’ASD nella primaria. L’aumento dell’ASD è stato più elevato delle altre disabilità. L’ADHD (Disturbo della ipercinesia e disattenzione continua), spesso associato all’ASD, cresce molto.

Il numero degli insegnanti di sostegno è cresciuto più del numero degli allievi con disabilità. Insieme agli Assistenti all’autonomia e alla comunicazione e/o agli Educatori sociopedagogici, se fossero qualificati, basterebbero a coprire tutte le ore necessarie persino per l’intervento precoce intensivo di 25 ore settimanali in rapporto 1:1 di cui alla Linea guida 21 del 2011 sui bambini e adolescenti con autismo.

Su questo argomento abbiamo già scritto molto, avanzando quattro proposte fattibili e sostenibili economicamente dal bilancio pubblico, di cui si può leggere al seguente contributo: La scuola continua a essere drammaticamente impreparata ad accogliere bambini e bambine con autismo (pubblicato sul sito del centro «Informare un’h» il 26 settembre 2023).

Per informazioni: apri.associazione.cimadori@gmail.com  ,Tel. 3381621980,   www.apriautismo.it

Carlo Hanau, Presidente di Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale (A.P.R.I.), già Docente UNIMORE

Flavio Sartoretto, Senior Researcher Università Ca’ Foscari Venezia

Continua la lettura su: https://www.scuolainforma.it/2024/04/02/giornata-internazionale-della-consapevolezza-sullautismo-dati-istat-sul-disturbo-dello-spettro-autistico-negli-alunni.html Autore del post: Scuola Informa Fonte: https://www.scuolainforma.it/

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Qual è la forma di autismo più lieve? La sindrome di Asperger

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo che influisce sulla comunicazione sociale, sull’interazione sociale e sul comportamento. Esistono diverse forme di autismo, con sintomi e gravità che possono variare notevolmente da individuo a individuo. Uno dei sottotipi più noti e discussi è la sindrome di Asperger, spesso considerata una forma di autismo più lieve.
La sindrome di Asperger prende il nome dallo psichiatra austriaco Hans Asperger, che per primo la descrisse negli anni ’40 del secolo scorso. I principali sintomi della sindrome di Asperger includono difficoltà nella comunicazione sociale e nel comportamento ripetitivo o ristretto. Tuttavia, a differenza di altre forme di autismo, le persone con sindrome di Asperger spesso presentano un normale sviluppo del linguaggio e del quoziente intellettivo.
Nonostante sia stata considerata una forma di autismo più lieve, è importante sottolineare che la sindrome di Asperger può comunque comportare sfide significative nella vita quotidiana. Le persone con questa sindrome possono avere difficoltà nella comprensione delle dinamiche sociali, nella comunicazione non verbale e nell’interpretazione delle emozioni degli altri. Possono anche mostrare interessi specifici e intensi su argomenti ristretti, spesso accumulando una vasta conoscenza in aree di loro interesse.
Sebbene la sindrome di Asperger sia stata precedentemente considerata un disturbo a sé stante, secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), pubblicato dall’American Psychiatric Association, la sindrome di Asperger è stata inclusa nel più ampio spettro autistico come “Disturbo dello Spettro Autistico senza ritardo mentale o del linguaggio significativo”.
Caratteristiche della sindrome di Asperger
La sindrome di Asperger presenta una serie di caratteristiche distintive che possono essere osservate nelle persone che ne sono affette. Queste caratteristiche possono includere:

Difficoltà nella comunicazione sociale: Le persone con sindrome di Asperger possono avere difficoltà a comprendere e utilizzare le regole non scritte della comunicazione sociale, come il mantenimento del contatto visivo, la comprensione delle espressioni facciali e del linguaggio del corpo, nonché la partecipazione a conversazioni informali.

Interessi specifici: Molti individui con sindrome di Asperger mostrano un forte interesse per un argomento o un settore particolare. Questi interessi possono essere intensi, ossessivi e spesso si sviluppano in un livello di conoscenza molto approfondito.

Routine e comportamenti ripetitivi: Le persone con sindrome di Asperger possono avere una forte necessità di routine e possono mostrare comportamenti ripetitivi, come movimenti del corpo o rituali specifici.

Difficoltà nella comprensione delle emozioni: La capacità di comprendere e interpretare le emozioni degli altri può essere una sfida per le persone con sindrome di Asperger. Potrebbero avere difficoltà a riconoscere le espressioni facciali, le intonazioni vocali e a interpretare i segnali non verbali che trasmettono le emozioni.

Capacità linguistiche avanzate: A differenza di altre forme di autismo, le persone con sindrome di Asperger solitamente presentano un linguaggio sviluppato e un vocabolario ampio. Tuttavia, potrebbero avere difficoltà nell’uso del linguaggio in contesti sociali e nella comprensione di espressioni idiomatiche o sarcasmo.

Difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti: Le persone con sindrome di Asperger spesso preferiscono la stabilità e possono trovare difficile adattarsi a nuove situazioni o a cambiamenti improvvisi nella routine.

Abilità cognitive specifiche: Molti individui con sindrome di Asperger presentano abilità cognitive particolarmente sviluppate in determinati settori, come la matematica, la scienza, la musica o l’arte.

È importante sottolineare che la sindrome di Asperger è un continuum, e la sua gravità può variare notevolmente da persona a persona. Mentre alcuni individui possono avere una vita indipendente e successo professionale, altri potrebbero richiedere supporto nella gestione delle sfide quotidiane.
Diagnosi e Trattamento della sindrome di Asperger
La diagnosi della sindrome di Asperger viene effettuata da professionisti della salute mentale specializzati, come psicologi o psichiatri, che valutano i sintomi e il funzionamento globale dell’individuo. La diagnosi precoce è importante per garantire l’accesso ai servizi di supporto e alle opportunità di intervento appropriati.
Il trattamento della sindrome di Asperger si basa su un approccio multidisciplinare, che coinvolge terapisti, educatori e familiari. Gli obiettivi principali del trattamento includono il miglioramento delle abilità sociali e comunicative, la gestione dei comportamenti problematici, lo sviluppo di strategie di adattamento e il supporto emotivo.
Le terapie comportamentali, come l’Applied Behavior Analysis (ABA), possono essere utilizzate per insegnare abilità sociali, linguaggio e comportamenti appropriati. La terapia occupazionale può aiutare le persone con sindrome di Asperger a sviluppare abilità pratiche per la vita quotidiana e l’indipendenza.
In alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per gestire sintomi associati, come l’ansia o l’ipersensibilità sensoriale. Tuttavia, la decisione di utilizzare farmaci deve essere presa caso per caso, in base alle esigenze individuali e sotto la supervisione di un medico specialista.
Conclusione:
La sindrome di Asperger rappresenta una forma di autismo caratterizzata da sfumature specifiche. Sebbene sia considerata una forma più lieve di autismo, le persone con sindrome di Asperger affrontano comunque sfide nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale. È importante comprendere che ogni individuo con sindrome di Asperger è unico e può manifestare sintomi e livelli di funzionamento diversi.
Nel supportare le persone con sindrome di Asperger, è fondamentale promuovere un ambiente inclusivo e accogliente che favorisca le loro abilità e interessi. Alcuni suggerimenti utili per interagire con le persone affette da sindrome di Asperger includono:

Sviluppare la comprensione: Informarsi sull’autismo e sulla sindrome di Asperger può aiutare a comprendere meglio le sfide e le esigenze delle persone con questa condizione. Educarsi sulle diverse caratteristiche e modalità di comunicazione può favorire una maggiore comprensione reciproca.

Favorire la comunicazione chiara: Utilizzare un linguaggio chiaro, diretto e non ambiguo durante le interazioni. Evitare l’uso di espressioni idiomatiche o linguaggio figurativo che potrebbero essere fraintesi.

Essere pazienti e comprensivi: Le persone con sindrome di Asperger possono richiedere più tempo per elaborare le informazioni e rispondere. Essere pazienti, evitare di interrompere o di completare le frasi al loro posto e concedere loro il tempo necessario per esprimersi.

Creare routine e struttura: Le routine prevedibili e la struttura possono essere rassicuranti per le persone con sindrome di Asperger. Cerca di fornire un ambiente stabile e prevedibile, avvisando in anticipo di eventuali cambiamenti o imprevisti.

Favorire gli interessi specifici: Le persone con sindrome di Asperger spesso sviluppano interessi intensi e specializzati in determinati argomenti. Mostra interesse per i loro interessi e permetti loro di condividere le loro conoscenze senza giudizio.

Promuovere l’inclusione sociale: Creare opportunità di interazione sociale strutturata e inclusiva, come gruppi di supporto, attività ricreative o progetti collaborativi. Incentivare l’inclusione e la partecipazione attiva nel contesto scolastico, lavorativo e sociale.

Collaborare con professionisti specializzati: Coinvolgere professionisti quali psicologi, terapisti occupazionali o educatori specializzati nel supporto e nell’intervento. Questi professionisti possono fornire strategie e approcci specifici per affrontare le sfide quotidiane.

È importante ricordare che ogni persona con sindrome di Asperger è un individuo unico, con le proprie forze, debolezze e interessi. Trattare ogni persona con rispetto, accettazione e comprensione è fondamentale per favorire l’inclusione e il benessere delle persone con sindrome di Asperger nella società.

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