Matematica all’orale del concorso
La matematica all’orale del concorso per la scuola primaria. I precetti didattici via via raccomandati ai docenti in un secolo e mezzo di storia della scuola italiana. Da un po’ di anni si chiama primaria. Una volta era scuola elementare e, inizialmente, era di 4 anni.
L’insegnamento della matematica vi era limitato alla sola aritmetica pratica e a un’ora settimanale. Era opinione dominante, infatti, che la matematica non fosse un insegnamento per tutti e tutte le età. In particolare, non era congeniale all’infanzia e non si addiceva molto all’educazione delle giovinette: «Le bambine siano lasciate ai loro giochi preferiti (cura della bambola, sua pulizia, vestizione, acconciatura, ecc.) e vengano addestrate alle più semplici e più facili attività della casa». Recitavano ancora i programmi del 1955.
Con il ministro Aristide Gabelli (1888) l’insegnamento diventa di Aritmetica e Geometria e passato a due ore settimanali.
I primi programmi d’insegnamento dell’Italia unita del 1861 sono gli stessi che il regno di Piemonte aveva adottato appena l’anno prima. Gli ultimi sono del 1985: furono elaborati dalla commissione presieduta da Giuseppe Fassino e Mauro Laeng, ministro Franca Falcucci. Dopo di allora i programmi diventano Indicazioni Nazionali: prima, nel 2004, per “i piani di studio personalizzati” , poi, nel 2007, per lo “sviluppo del curricolo” , infine nel 2012 per l’armonizzazione delle due precedenti: sono quelle vigenti.
I documenti sono ricchi di istruzioni per l’uso.
Illuminanti sono le istruzioni per i maestri, ovvero le raccomandazioni pedagogiche e didattiche rivolte ai docenti. Alcune sono di grande piacevolezza.