INTERVISTA ALL’AUTRICE ANTONELLA PASSERINI
05
Apr
INTERVISTA ALL’AUTRICE ANTONELLA PASSERINI
A volte capita di pensare: “Mi piacerebbe essere lì per vedere cosa accade, per osservare situazioni e persone, lì, in altri luoghi e/o in altri tempi, lì per poter intervenire ed essere parte attiva di una realtà lontana o altra.
La società, la ricerca, la tecnologia corrono e il loro passo, a volte, supera il nostro. Si leggono i giornali o i social e si vedono scenari di guerre e di disumanizzazione, ma basta voltare pagina per trovare tracce e progetti di speranza, proprio come quelli delineati dal Metaverso in un’ottica di Realtà Immersiva. Abbiamo intervistato l’autrice del libro “ESPANDIAMO LA REALTA’, Passerini Antonella, che con le sue risposte ci aiuta a comprendere più approfonditamente l’argomento e a conoscere le sue potenzialità.
Grazie Antonella Passerini!
1) Di cosa parla il libro “Espandiamo la realtà”?
ll mio libro offre una panoramica della storia del Metaverso, dalla sua nascita ad oggi, analizzando le potenzialità delle nuove tecnologie, dalla realtà aumentata a quella virtuale fino ad arrivare alla tanto acclamata intelligenza artificiale.
Il mio intento è quello di far conoscere le potenzialità delle nuove tecnologie, far esplorare nuovi orizzonti e accompagnare le persone a sfruttare appieno le opportunità offerte dal Metaverso.
La realtà virtuale sta rivoluzionando l’interazione sociale, l’apprendimento e l’intrattenimento, ma anche l’aspetto business.
Il Metaverso è un mondo digitale in cui interagire, lavorare e creare senza limiti. Ma c’è di più dietro questo universo virtuale in espansione: per le persone con disabilità, offre libertà e opportunità senza pari.
Immagina un mondo in cui le barriere architettoniche non esistono, dove la mobilità non è limitata da scale o porte strette. Nel Metaverso, ogni individuo può esplorare nuovi orizzonti e interagire liberamente, senza restrizioni fisiche.Questo nuovo regno digitale offre opportunità uniche. Una persona in sedia a rotelle può scalare montagne virtuali, immergersi in oceani digitali o volare tra orizzonti digitali. È un’esperienza di libertà e autonomia senza precedenti. Ma c’è di più: nel Metaverso, le persone con disabilità possono partecipare a eventi, esplorare mondi e sperimentare attività altrimenti inaccessibili. È un’opportunità per migliorare la qualità della vita e favorire l’interazione sociale. È un’opportunità per rompere le barriere e creare un mondo più inclusivo e accogliente per tutti.
2) Come sei entrata a contatto con questa realtà? Che cosa ti ha appassionato maggiormente di essa, tanto da dedicarvi tempo, energie e un libro?
Avevo già progettato cose simili con l’ausilio dei visori dei droni: le gambe di un disabile erano vicariate dall’uso del drone e dal suo visore che portava la persona in luoghi che non avrebbe potuto raggiungere altrimenti. Tutte le tecnologie possono aiutare così tanto le persone, sono uno strumento importante a supporto dell’uomo, non lo sostituisce, lo supporta e facilita il quotidiano.
Ma ….sì ,.c’è un grosso ma….tutto può essere usato anche contro di noi.
L’unico responsabile sarà l’uomo stesso, la differenza la farà come verrà utilizzato tutto questo.
I divari digitali rappresentano le frontiere tra inclusione ed esclusione sociale nelle piattaforme digitali. La digitalizzazione e l’accesso a Internet sono diventati essenziali in molteplici ambiti umani, come comunicazione, lavoro, intrattenimento e assistenza sanitaria. Purtroppo non vi è uniformità nell’accesso e nell’utilizzo di queste tecnologie, poiché costi elevati, limitazioni geografiche e disuguaglianze socio-demografiche generano una spaccatura tra coloro che sono connessi e coloro che sono esclusi.
Il web, originariamente concepito come strumento di comunicazione e partecipazione, ora amplifica le disuguaglianze preesistenti, consolidando così le divisioni nella società. L’accesso a Internet è diventato cruciale per l’esercizio dei diritti civili e dei doveri di cittadinanza. Gli strumenti basati sull’IA richiedono una connessione Internet, ma sono ancora molti gli analfabeti digitali in Italia che rischiano di essere tagliati fuori.
3) A proposito di istruzione, in quale modo il Metaverso potrebbe essere impiegato a livello didattico?
Nel periodo del lockdown ,della didattica digitale ,si è palesato un problema che non era così evidente: mancavano i dispositivi e le connessioni per supportare il tutto in una misura abbastanza importante .
La realtà immersiva consente di creare ambienti virtuali realistici, consentendo ai lavoratori di sperimentare situazioni pericolose in modo sicuro. Grazie a visori, cuffie e guanti speciali, è possibile simulare scenari di lavoro complessi e addestrare il personale riducendo al minimo il rischio di incidenti. In parallelo, un approccio integrato che combina realtà immersiva e bioinformatica può rivoluzionare la prevenzione degli incidenti sul lavoro. Coinvolgendo tutte le parti interessate, inclusi datori di lavoro, lavoratori e organi di vigilanza, queste tecnologie promettono di rendere i luoghi di lavoro più sicuri e proteggere la salute e il benessere di tutti i lavoratori.
Con lo stesso criterio si possono fare esperimenti di chimica senza pericolo. nelle scuole di vario ordine .
4) La Realtà Immersiva potrebbe avere un ruolo in questi percorsi?
Con la realtà immersiva si possono fare viaggi culturali, viaggi nel tempo, imparare la storia incontrando i personaggi che si stanno studiando. Si può sezionare la Terra , vedere com’è fatto un cuore, tenerlo in mano e tutto questo grazie a queste tecnologie.
Il mondo dell’istruzione, come ogni altro campo, sta cambiando molto e velocemente, bisogna stare al passo con i tempi, con le esigenze e con il modo di apprendere dei ragazzi che è molto diverso negli ultimi tempi.
5) Cosa bisognerebbe fare per preparare le nuove generazioni e la collettività tutta ad un uso costruttivo ed equilibrato di questo strumento?
Per mitigare i rischi associati all’uso della tecnologia nei bambini non solo, è essenziale seguire alcune linee guida cruciali come limitare il tempo di utilizzo: secondo la Società Italiana di Pediatria, l’uso dei dispositivi multimediali nei bambini dai 0 agli 8 anni non dovrebbe superare le 2 ore al giorno e deve essere supervisionato da un adulto. Per i visori VR, i produttori consigliano di limitare il tempo di utilizzo a 15-20 minuti al giorno, con frequenti pause.
Scegliere contenuti appropriati: È vitale selezionare contenuti adatti all’età e agli interessi dei bambini, evitando quelli troppo violenti.
Optare per contenuti che possano stimolare la curiosità, la creatività, l’apprendimento e il divertimento, rispettando i gusti e le esigenze dei bambini.
Promuovere un equilibrio tra esperienze virtuali e reali. È cruciale incoraggiare i bambini a mantenere un equilibrio tra le esperienze virtuali e quelle reali. Le attività fisiche, ludiche, artistiche e sociali sono essenziali per il loro sviluppo e il loro benessere.
E’ importante favorire un’alternanza tra l’uso dei visori VR e altre attività che arricchiscono la loro vita quotidiana e questo vale per chiunque, di qualsiasi età.
6) Come si possono coinvolgere le persone anziane in questo processo di cambiamento legato al Metaverso? Quale utilità potrebbe avere nella loro vita?
Nel Metaverso ci si presenta e si interagisce tramite un avatar che è la “personificazione” di un’idea o di un tipo di persona che si vuole mostrare.
Un avatar è una specie di personaggio virtuale che rappresenta una persona reale; ad esempio, se giochi su Internet hai bisogno di creare un avatar che ti rappresenti, decidendo gli abiti, il colore dei capelli, dandogli un nome. Il proprio avatar sarà l’unione dell’immagine personale che si sceglierà per rappresentarsi e nickname, oltre che a tutte le informazioni che si vorrà specificare .
La realtà immersiva (o virtuale) emerge come un’innovativa per il benessere psicologico. E’ una promettente terapia per stimolare le capacità cognitive e affettive dei pazienti affetti da Alzheimer e altre forme di demenza. Utilizzando dispositivi tecnologici come occhiali, caschi, guanti o tute, offre esperienze tridimensionali realistiche e interattive. I vantaggi della realtà immersiva per i pazienti con Alzheimer sono molteplici e variano in base al livello di coinvolgimento delle esperienze offerte.
Riproducendo scenari familiari o legati alla storia di vita del paziente, si favorisce il recupero di ricordi positivi e il consolidamento dell’identità personale.
Presentando informazioni culturali, storiche o geografiche correlate agli interessi del paziente, si promuove l’apprendimento di nuove informazioni e il mantenimento delle abilità cognitive. Simulando attività quotidiane come cucinare o guidare, si aiuta il paziente a mantenere o acquisire abilità funzionali, aumentando l’autonomia e la fiducia in se stessi.
Attraverso sfide cognitive come puzzle o giochi di logica, si favorisce il miglioramento delle capacità di problem solving e di attenzione.
Creando ambienti virtuali condivisi, si promuove l’interazione sociale e la riduzione dell’isolamento.
La realtà immersiva è particolarmente adatta per i pazienti con un deficit cognitivo lieve o moderato, che possono comprendere e seguire istruzioni e interagire con gli ambienti virtuali. È importante che non vi siano controindicazioni fisiche o psicologiche, come problemi visivi o claustrofobia.Anche se le prove scientifiche sull’efficacia della realtà immersiva sono ancora limitate e non conclusive, alcuni studi e progetti hanno dimostrato risultati positivi, sia dal punto di vista cognitivo che affettivo.
7) Perchè ti sei avvicinata al Metaverso?
Vivendo con i bambini da sempre, sono rimasta una bambina curiosa , cerco sempre nuovi stimoli per me e per i bambini .
Sono passata dal mondo dei droni a quello della realtà virtuale con lo stesso approccio, cioè con la fame di conoscenza, di sapere cose nuove e di volare con le idee verso mondi nuovi da conquistare e da proporre a chi mi sta vicino e interagisce con me .
8) Che cosa ha rappresentato per te scrivere un libro?
Ho già scritto e pubblicato alcuni miei articoli su un giornale nazionale, su una rivista tematica, ma scrivere un proprio libro è differente, è la realizzazione di un sogno, arrivato nel momento giusto, come ogni cosa che ci capita.
Mi auguro di accompagnare più persone possibile in questo viaggio nel futuro, che poi cosi futuro non è.
Tutto evolve velocemente e bisogna stare al passo con i tempi per non farsi cogliere impreparati .
Bisogna essere consapevoli, conoscere, andare oltre la paura del nuovo per non farsi travolgere, ma potendo e sapendo utilizzare consapevolmente gli strumenti tecnologici che ci troveremo comunque nel quotidiano .
Continua la lettura su: https://www.famacademy.it/blog/2024/04/05/intervista-allautrice-antonella-passerini/ Autore del post: Sonia Griguoli Fonte: