Food for Profit, la formidabile storia di una produzione dal basso

C’è un film che non potete non vedere. E che alla fine probabilmente vedrete, anche se non andate al cinema, perché per farlo vedere a quante più persone possibile, per diffondere la sua denuncia e il suo messaggio, da settimane in tutta Italia, anche nei paesi più piccoli, dove un cinema non c’è più, gruppi di cittadini stanno organizzando proiezioni spontanee nei bar, nelle osterie, nelle parrocchie o in libreria.
Si intitola Food for Profit ed è un documentario che non doveva essere fatto. No grazie, troppo controverso, hanno risposto le piattaforme di streaming e i grandi produttori quando ormai 5 anni fa Giulia Innocenzi ha proposto il progetto: denunciare il sistema degli allevamenti intensivi di animali e il filo doppio che li lega ai finanziamenti dell’Unione europea all’agricoltura. Ma Giulia Innocenzi, un passato nei programmi di Michele Santoro e poi alle Iene,
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