Il giudizio sintetico dà ai docenti l’arma dell’ordine e della disciplina, inoltre discrimina gli alunni: per D’Elia (Pd) il Senato si dovrebbe opporre
Arriva nell’Aula del Senato l’emendamento approvato dalla VII Commissione del Senato, con cui il Governo intende introdurre il voto sintetico nella scuola primaria. Alla Tecnica della Scuola interviene la senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo del Pd proprio in VII Commissione: “quello che si vuole approvare è un modo per tornare a una valutazione selettiva e ordinativa, che vuole gli alunni divisi in graduatorie, dopo che dal 2020 c’era stata una grande formazione sulla valutazione descrittiva, con un progetto educativo legato alla didattica”.
Il rammarico della senatrice D’Elia è che “su questo modello sono stati formati tantissimi insegnanti in tutta Italia: non si può questo cancellare tutto ciò con un emendamento governativo, approvato senza alcuna riflessione”.
Secondo la dem “dietro c’è un’idea sbagliata: si restituisce autorevolezza agli insegnanti, dando a loro diciamo un po’ l’arma dell’ordine e della disciplina. È un’idea perdente per la scuola, che invece deve essere