Francia 2024: le destinazioni e gli eventi da non perdere
Verrebbe da dire che il 2024 è l’anno del turismo in Francia, se non fosse che già nel 2023 si era posizionata come primo Paese al mondo per numero di visitatori stranieri (il dato record è di quasi 100 milioni). Questa volta, però, cadono degli anniversari importanti e si terranno le Olimpiadi. Ecco, allora, tutto quello che c’è da sapere per godersi la Francia nei prossimi mesi.
È di questi giorni il tour italiano di Explore France, l’ente per la promozione del turismo francese nel mondo, al fine di far incontrare gli operatori del settore e promuovere la collaborazione tra i due Paesi. Niente di più falso, quindi, della vecchia antifona secondo cui italiani e francesi si starebbero poco simpatici: tutto il contrario, dati alla mano. Gli italiani sono proprio tra i turisti più numerosi non soltanto a Parigi, ma anche nel resto delle regioni francesi, curiosi di scoprirne le bellezze nascoste.
Tra gli espositori presenti durante il Roadshow Francia Leisure & Mice 2024 vi era ovviamente la centralissima area dell’Ile de France, ma anche l’Ovest della Francia con la Valle della Loira, la Bretagna e la Normandia, il Centro e l’Est rappresentati da Grand-Est e Alvernia-Rodano-Alpi, il Sud-Ovest nelle vesti della splendida e ancor poco nota Occitania, il più inflazionato Sud (Provenza-Alpi-Costa Azzura), per concludere con la Corsica e le principali compagnie di servizi/ricezione/trasporti: Air France, ACE France – DMC e Best Western. Un parterre davvero ricco, che ha come obiettivo l’apertura al mercato italiano e il massimo sostegno allo stesso, proponendo tante offerte e novità da condividere incontrando gli addetti ai lavori del nostro Paese nelle città di Ancona, Bologna e Milano.
In occasione del tour, Affaritaliani.it ha intervistato Frédéric Meyer, Direttore di Atout France Italia-Grecia e Coordinatore Regionale Europa del Sud. Ecco cosa ci ha svelato a proposito dell’andamento del turismo francese, ma soprattutto in merito alle strategie di crescita e alle destinazioni più ambite, chiudendo con i suoi personali consigli per la vacanza perfetta in ogni stagione.
Prima di arrivare all’anno in corso, partiamo dal 2023. I dati superano ogni aspettativa: ci può dare qualche cifra?
“Credo basti dire che lo scorso anno abbiamo quasi raggiunto i 100 milioni di visitatori stranieri e poche settimane fa il Ministro del Turismo ha annunciato che abbiamo avuto entrate turistiche per 73,5 miliardi sul territorio nazionale, al di sopra dei più rosei pronostici”.
Quali sono state le località più visitate?
“Parigi è ovviamente in testa con grande distacco su tutte le altre. Seguono la Costa Azzurra, la Corsica, la Provenza, i Castelli della Loira, la Normandia, ma anche la Bretagna e più di recente si sta verificando un incremento di interesse per il Grand-Est”.
Secondo lei perché così tanta gente sceglie la Francia per le proprie vacanze?
“Per l’incredibile ricchezza di offerta, con tredici regioni tutte molto attive. Lavoriamo con impegno e costanza da anni sull’attrattività del nostro Paese, anche in termini di investimento economico sul turismo, che rappresenta l’8% del Pil; significa agire concretamente sulla ricezione, le vie di mobilità, lo stato dei monumenti, dei parchi e dei siti di interesse. Insomma, non basta avere un Paese bello: la macchina turistica deve anche essere ben organizzata per ottenere simili risultati. Non si tratta quindi di sola fortuna, ci vuole tanta strategia”.
Va sempre più di moda il turismo green ed eco-sostenibile. Anche voi vi state muovendo in questa direzione?
“Assolutamente sì, ad esempio puntando sui cammini, sui tragitti in camper, sulla ricettività all’interno di baite a basso impatto ambientale. Pensiamo a delle offerte specifiche e poi le promuoviamo in circa trenta Paesi nel mondo, ottenendo un ampio riscontro. Si cerca di creare itinerari nuovi per un turismo più sostenibile, con responsabilità nei confronti dell’ambiente; dopo il Covid abbiamo investito molto per proporre prodotti innovativi, come gli alberghi green, le camminate in montagna oppure quelle di natura spirituale. In questo settore l’Occitania detiene il primato da decenni grazie alla presenza di Lourdes”.
Sperimentate anche voi in alcune situazioni il problema dell’overtourism?
“In generale no. Abbiamo qualche difficoltà solo in concomitanza di date specifiche, che coincidono con feste nazionali, soprattutto nel mese di luglio e all’inizio di agosto. Non ci preoccupano invece le Olimpiadi, perché la ripartizione del flusso turistico è stata studiata con attenzione. Anche noi, ad ogni modo, lavoriamo per incrementare la destagionalizzazione”.
Da dove arrivano principalmente i turisti?
“Un numero elevatissimo dall’Italia, sia per via della vicinanza, sia grazie ai 1.124 collegamenti settimanali diretti dall’Italia verso la Francia solo per quanto riguarda i voli, senza considerare il treno e l’auto, ugualmente molto usati. I primi in assoluto nella classifica sono tuttavia i tedeschi, seguiti dagli inglesi e dai belgi; al quarto posto ci sono gli italiani, mentre nel turismo proveniente da fuori Europa il primato spetta agli Stati Uniti. Tra i mercati in via di sviluppo abbiamo India, Corea ed Europa centrale, soprattutto Croazia”.
Le novità più importanti e gli eventi del 2024?
“Dopo lo scorso anno, che si è rivelato davvero eccezionale e durante il quale l’Italia è stata molto presente, abbiamo deciso di aumentare dell’8% i collegamenti tra i due Paesi, anche ferroviari. Pensi che il 70% degli italiani che vengono in Francia usa ancora la macchina e si potrebbe cercare di diminuire questo dato. Abbiamo anche grandi eventi in programma: le Olimpiadi dislocate tra Parigi, Marsiglia e Lille; l’anniversario dello sbarco in Normandia; i 150 anni dell’Impressionismo; la riapertura della cattedrale di Notre-Dame, che sarà leggermente diversa in quanto una ricostruzione non è mai come l’originale, sebbene sia stata mantenuta la stessa forte spiritualità”.
Se dovesse suggerire a un turista italiano tre luoghi della Francia da visitare, magari poco conosciuti?
“È una domanda difficile perché ci sono così tante ragioni per andare in Francia: gli eventi, i parchi regionali, le città per un itinerario culturale, l’enogastronomia con alcuni vini famosi ma anche altri da scoprire, specialmente nel Sud-Ovest e nel Sud-Est. Proporrei allora una destinazione per ogni stagione, magari proprio nel periodo a cui non si penserebbe: d’inverno andrei in Costa Azzurra, a primavera a Parigi, d’estate nei Pirenei e in autunno in Alsazia”.
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