Intelligenza artificiale, perché è sbagliato umanizzare la macchina e computerizzare la mente
L’intelligenza artificiale (IA) può generare fraintendimenti in molti modi. Se gli sviluppi vertiginosi del software e dell’hardware sono al di là della portata della maggior parte di noi, forse la fonte di confusione più profonda deriva dal vocabolario tecnico dell’Iintelligenza artificiale. Così affollata di termini derivati dalle scienze cognitive e dalle neuroscienze (BCS, che comprendono le scienze cognitive e le neuroscienze), l’IA acquisisce proprietà biologiche e cognitive ingiustificate che ne inficiano la comprensione. A loro volta, le discipline scientifiche che studiano le funzioni cerebrali alla base dell’apprendimento e del comportamento hanno preso sempre più in prestito dalle scienze informatiche e computazionali su cui si basa l’IA, trasformando l’entità biologica più complessa e multiforme che conosciamo in una semplice macchina calcolatrice.
Intervista Mestieri del futuro: il filosofo digitale di Bruno Ruffilli 05 Maggio 2022 Il prestito concettuale
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