Salvatore Ferragamo: “Cosi abbiamo diversificato le strategia di famiglia”

A marzo ha avviato la stagione estiva Il Borro Relais & Châteaux, albergo diffuso nel cuore del Valdarno Superiore e azienda agricola e vitivinicola biologica di proprietà di Ferruccio Ferragamo dal 1993. Abbiamo intervistato Salvatore Ferragamo, responsabile dell’attività vitivinicola e ricettiva della struttura.

Il paradiso in terra esiste e si trova nel cuore della Toscana: non quella più conosciuta e inflazionata del Chianti, ma la zona del Valdarno, poco lontano da Arezzo, precisamente nei pressi del suggestivo borgo di Loro Ciuffenna. È qui che Ferruccio Ferragamo – nome che associamo al rinomato brand di moda – ha deciso di realizzare la sua oasi di pace in perfetta sintonia con l’ambiente. Nel 1993, infatti, il duca Amedeo di Savoia-Aosta vendette Il Borro, all’epoca un villaggio medievale esistente dal XII secolo che stava cadendo in disuso, a Ferruccio Ferragamo, il quale negli anni precedenti era solito frequentarlo con la famiglia e gli amici per le battute di caccia o per soggiornarvi durante le vacanze. Il suo progetto fu quello di avviare un importante lavoro di recupero del borgo al fine di ristrutturarlo completamente, valorizzandone la storia, le tradizioni e la natura intorno.

La famiglia Ferragamo a Il Borro (Crediti: Linda Vukaj – Aicod)

Oggi il relais offre tipologie di soggiorno diverse: l’esclusiva Dimora Storica nel cuore della Tenuta, la Villa Mulino, immersa in un bosco secolare e la Villa Casetta, circondata dalle vigne di Merlot. Per periodi più brevi sono disponibili 37 eleganti e raffinate suite all’interno del borgo medievale e 20 suite de le Aie del Borro. Si aggiungono anche “I Borrigiani” – Poggio Piano e Casa al Piano – in aperta campagna a poca distanza dal borgo, gestiti con formula agrituristica. L’Osteria de Il Borro, ristorante gourmet con piatti della tradizione gastronomica toscana rivisitati in chiave contemporanea, quest’anno festeggia 10 anni di apertura, pertanto l’Executive Chef, per celebrare questo importante anniversario, ha pensato a nuove proposte che includono la Degustazione del Territorio e la Degustazione dell’Orto del Borro, utilizzando tutti i prodotti dell’orto della Tenuta, oltre al Menù à la carte. Tra le novità di quest’anno, la Pizza Night nella meravigliosa cornice delle verdi Aie del Borro, che si illuminano sotto le stelle brillanti delle calde sere d’estate: una pizza gourmet a cura dello Chef Campani, elaborata con i principali ingredienti della tenuta, dalle farine al pomodoro, dalle verdure alla ricotta, dall’olio d’oliva alla birra.

Viste le novità del 2024 e della nuova stagione, che è comunque possibile approfondire sul sito de Il Borro, vi proponiamo l’intervista realizzata da Affaritaliani.it a Salvatore Ferragamo, responsabile dell’attività vitivinicola e ricettiva, durante la quale abbiamo parlato di vitigni, eco-sostenibilità, energie rinnovabili, cultura e molto altro.

Partiamo dall’illustrare meglio che cos’è Il Borro e qual è la filosofia che vi sta dietro.

“La nostra idea è stata alquanto particolare. Conoscevamo questo meraviglioso borghetto medievale dell’anno 1000 e abbiamo pensato di trasformarlo in un Relais & Châteaux di lusso che permettesse di trascorrere una vacanza in Toscana unica e autentica. I 750 ettari iniziali della tenuta, successivamente ampliati fino agli attuali 1100 ettari tutti biologici, erano un po’ abbandonati, perciò li abbiamo ravvivati piantando vigneti nuovi con una filosofia precisa basata sulla sostenibilità”.

Di che genere di vini e di terreni stiamo parlando?

“La Val d’Arno è una zona diversa dal resto della Toscana, con questa enorme vallata che va da Arezzo fino a Firenze e presenta una varietà di terreni molto interessante: si passa da aree prettamente montane, asciutte e rocciose, quindi ideali per il Sangiovese, a terreni ciottolosi, dove coltiviamo il nostro Syrah. Poi scendiamo e incontriamo appezzamenti più sabbiosi destinati al Cabernet e altri argillosi ideali per il Merlot”.

Vigna   Crediti Linda Vukaj   AicodLa vigna de Il Borro (Crediti: Linda Vukaj – Aicod)

Non solo vino, però…

“Coltiviamo anche l’ulivo e abbiamo il nostro frantoio, dove produciamo un olio d’oliva meraviglioso di due tipi; sempre in conduzione biologica lavoriamo un orto, alleviamo galline e circa 300 pecore, oltre a coltivare grani antichi per realizzare delle farine leggerissime con un basso contenuto di glutine. Ci interessa il concetto del chilometro zero, grazie al quale i nostri ospiti hanno modo di apprezzare la cucina locale sapendo che dietro c’è anche un’azienda agricola e una proprietà che crede nella sostenibilità. Annualmente viene pubblicato un libro che documenta i nostri impegni e descrive quelli futuri, cercando di aggiungere sempre qualcosa di prezioso a questo percorso”.

Parliamo di eco-sostenibilità e di transizione ecologica. Quello che è stato fatto qui potrebbe diventare un modello globale?

“Personalmente ritengo che si debba raggiungere un’eco-sostenibilità anche economica, il che significa ad esempio utilizzare soltanto l’energia fotovoltaica autoprodotta, come stiamo facendo a Il Borro. Abbiamo due megawatt di impianti fotovoltaici in parte a terra e in parte sui tetti, grazie ai quali durante il giorno produciamo tre volte l’energia che consumiamo, quindi i due terzi restanti vengono venduti. Ci sono bassissimi costi di manutenzione, ecco perché le regioni dovrebbero adottare leggi in questa direzione in tempi rapidi. Noi abbiamo realizzato il nostro impianto dodici anni fa ed eravamo già all’avanguardia”.

L'orto biologico de Il BorroL’orto biologico de Il Borro

Un altro aspetto che vi caratterizza è la forte presenza dell’arte e della cultura. Rappresentano per voi un valore aggiunto?

“Penso che la produzione di vino sia già di per sé cultura e non è quindi un caso se molte aziende vitivinicole sono sensibili all’arte, dagli ambienti di accoglienza alla bottiglia. Nel nostro caso, mio padre possiede un’importante collezione di incisioni da anni, pertanto abbiamo voluto dedicare una parte della cantina ad una vera e propria collezione artistica”.

Avete esportato il brand Il Borro all’estero?

“Sì a Dubai, a Londra e a Creta. Controlliamo sempre che i nostri progetti partano e siano mantenuti in modo corretto, seguendo la nostra filosofia, pertanto bisogna trovare partner che abbiano i nostri stessi valori. Io credo molto nel fare le cose con passione, ma poi occorre la conoscenza della ristorazione, la professionalità e il valore della location. Per il futuro stiamo pensando a New York e Tokyo”.

Lei viene da una famiglia conosciuta per la moda, però ha intrapreso una strada diversa. Che cos’è per lei la bellezza?

“Io abito in campagna e ho scelto questa vita perché adoro la bellezza al naturale. Contribuisco alla mia famiglia attraverso questo luogo incantevole, di cui ha avuto la visione iniziale mio padre e poi io ho portato avanti con la ristorazione, il biologico, la produzione di vini. Essere un Ferragamo mi fa sentire molto fortunato, ma è fondamentale cercare di avere successo con i propri meriti, senza vivere sul nome. Per questo penso sia importante essere umili e sapersi distinguere: non è un caso se tutti i nostri prodotti portano il nome de Il Borro ma mai di Ferragamo, che è un’altra cosa”. 

Continua la lettura su: https://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/salvatore-ferragamo-cultura-ed-eco-sostenibilita-nel-nostro-futuro-914716.html?ref=rss Autore del post: Affaritaliani Cultura Fonte: http://www.Affaritaliani.it

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Castelli, manieri e borghi ma anche dimore storiche: ecco dove andare

“Il 13 e il 14 maggio, e poi ancora il 16, 17 e 23 settembre 2023, grandi città e piccoli centri del nostro Paese saranno animati da visite guidate gratuite, attività e trekking culturali, pranzi, cene e concerti a castello e non solo.”

Parliamo della XXIV edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli.

In queste date è prevista l’apertura di 37 tra manieri, cinte murarie, palazzi fortificati (spesso non accessibili al pubblico) in 19 regioni.

Contemporaneamente, ci sono altre 46 tra architetture ed itinerari a piedi, appositamente disegnati per queste giornate.

Quindi ci sonoben due appuntamenti, uno a maggio e uno a settembre.

Nei giorni stabiliti potrete ammirare le architetture fortificate italiane in ogni stato di conservazione.

Bene.

Volete sapere cosa si può visitare dalle vostre parti?

Il consiglio è quello di sempre.

Rilassatevi!

Pronti?

Si parte!

I castelli da visitare regione per regione

Il fascino di un castello resta nel tempo, per sempre.

Mi viene in mente quello estense di Ferrara.

Ne ho parlato nel mio articolo https://mastrogessetto.it/idee-per-viaggiare-i-dieci-castelli-piu-belli-ditalia/.

Ma veniamo all’argomento di oggi.

Si tratta di castelli o manieri, non sempre facilmente visitabili.

Iniziamo il nostro viaggio virtuale.

Questa volta non ci spostiamo da nord a sud o viceversa.

Infatti zigzaghiamo su e giù per la nostra penisola, seguendo l’ordine alfabetico delle nostre regioni.

Cominciamo!

Lettera A come Abruzzo.

 ABRUZZO

In Abruzzo nelle Giornate Nazionali dei Castelli 2023 i riflettori sono puntati su uno dei migliori esempi di architettura neogotica in Italia: il Castello Della Monica di Teramo. 

Questa costruzione è stata recentemente restaurata e riaperta al pubblico.Si trova in cima al colle di San Venanzio.Lì ha vissuto gli ultimi anni della sua vita (dal 1889 al 1917) Gennaro della Monica.Architetto, scultore e pittore, lo progettò come sua dimora personale e sede del proprio studio.

Alle visite guidate al castello, in programma domenica 14 maggio, si affiancano tre itinerari gratuiti (prenotabili con l’app Scopri Teramo).In queste occasioni verranno illustrate: la cinta muraria della città con tutte le porte di accesso al centro, il Duomo e Palazzo Melatino, signorile esempio di palazzo nobiliare del XIII secolo. “

BASILICATA

Valsinni è un piccolo borgo lucano della provincia di Matera.Qui troviamo un castello millenario dove abitò e fu confinata la poetessa cinquecentesca Isabella di Morra.   

Il 13 e il 14 maggio questo maniero sarà protagonista delle Giornate Nazionali dei Castelli 2023 in Basilicata.Ci saranno  visite guidate ed eventi, tra cui la conferenza “Il Castello di Valsinni: storia, vicende costruttive e trasformazioni. Prospettive per il restauro e la valorizzazione”.

 CALABRIA

In Calabria la protagonista è Crotone.Il suo castello è un’imponente fortezza di epoca medievale sorta sull’acropoli greca, che domina ancora la città.

Qui le visite guidate si svolgeranno sia sabato che domenica.Se amate passeggiare, potete partecipare ad un interessante itinerario. Questo prevede la scoperta del centro storico di Crotone,  un percorso archeologico e a itinerari dedicati ai palazzi nobiliari e alle architetture religiose. 

CAMPANIA

In Campania è il castello aragonese di Baia (NA)protagonista di queste giornate.E’ una fortezza difensiva eretta dagli Aragonesi a partire dal 1495, a picco sul Golfo di Pozzuoli, oggi sede del Museo archeologico dei Campi Flegrei.

Ma volendo potete partecipare ad altre visite guidate ed eventi che sono in programma anche al borgo abbandonato di Melito Irpino (Avellino), al borgo medievale di Agropoli, a Vairano Patenora (Caserta).A Vairano, domenica 14 c’è una visita guidata al borgo turrito e al castello, preceduta da una colazione nei giardini di un’antica villa nobiliare. E ancora al castello dell’Ettore ad Apice (Benevento), che aprirà ai visitatori con figuranti in abiti medievali e artigianato.

 EMILIA ROMAGNA

In Emilia Romagna i riflettori sono puntati sul  borgo medievale di Castellarano, arroccato su una collina nella valle del Secchia, in provincia di Reggio Emilia.

Al Castello non perdetevi la sua torre e i bellissimi giardini solitamente chiusi al pubblico, e il centro storico al quale si accede dalla “Rocchetta”, la porta d’ingresso fortificata, simbolo del borgo.

Da non perdere anche il percorso Calanchi e Castelli che si snoda per 28 km nel territorio di Castellarano, Scandiano e Casalgrande, tra natura impervia e architetture fortificate.Tra queste spicca il castello della Torricella dove, secondo la tradizione, Matteo Maria Boiardo scrisse l’Orlando Innamorato.

 FRIULI VENEZIA GIULIA

In Friuli Venezia Giulia, domenica 14 maggio, sono previste visite ai castelli, ruderi e torri di vedetta nelle vallate tra i borghi di Meduno, Toppo e Solimbergo, in provincia di Pordenone.

Nei tre siti le visite saranno guidate da esperti di storia dell’architettura, stratigrafia e archeologia, e affiancate da narrazioni, laboratori ed esibizioni musicali.   

LAZIO

In Lazio protagonista è uno dei simboli della capitale: Castel Sant’Angelo. E’ un’occasione unica per riscoprire questo complesso architettonico.E’ stato edificato intorno al 123 d.C. come sepolcro per l’imperatore Adriano e la sua famiglia e poi divenuto , tra l’altro, un baluardo difensivo, un carcere, una residenza papale dove lavorarono artisti come Michelangelo.

Oggi è un museo e uno dei luoghi più visitati di Roma, che ospita anche una sede dell’Istituto Italiano Castelli.

 LIGURIA

In Liguria abbiamo due tappe, sabato 13 maggio:  Bordighera, nella Riviera dei Fiori (Imperia), e il castello dei Doria che sovrasta il borgo di Dolceacqua dal XII secolo.

 LOMBARDIA

Le protagoniste in Lombardia sono Bergamo e Brescia, nominate capitali della cultura nel 2023.

Da visitare sabato è il famoso castello di Brescia, una delle più imponenti e meglio conservate fortezze d’Italia, che sovrasta la città dall’alto del colle Cidneo.Qui troviamo il più grande vigneto cittadino d’Europa.

Domenica è invece la giornata del meno noto castello di San Vigilio, sull’omonimo colle che sovrasta Città Alta.Si tratta di  un’architettura millenaria con torrioni, cannoniere e feritoie e un’intricata rete sotterranea di cunicoli e passaggi segreti, legato alla storia della città fino al XIX secolo, poi abbandonato e oggi in attesa di essere valorizzato.

MARCHE

Nelle Marche visite guidate gratuite al borgo fortificato di Acquaviva Picena, a pochi chilometri da San Benedetto del Tronto e dal mare.

“Questo piccolo gioiello è famoso per la spettacolare e ben conservata fortezza medievale, che ogni estate diventa teatro di una delle più riuscite feste in costume d’Italia: “Sponsalia, Omaggio all’amore”, la rievocazione storica del matrimonio avvenuto nel 1234 tra Forasteria degli Acquaviva e Rainaldo dei Brunforte.”

“La Rocca aprirà le porte sabato 13, domenica 14 le visite guidate gratuite si estenderanno a palazzi, chiese, torri e monumenti del borgo.”

 MOLISE

“Il Molise invita a scoprire il Castello di Civitacampomarano, il sito protagonista della due giorni di visite, uno dei castelli più belli della regione, un tempo circondato dal fossato, caratterizzato da ponti levatoi e torri cilindriche,e posto tra “Civita di sotto” e “Civita di sopra”, i due abitati in cui si divideva il borgo in provincia di Campobasso.”  

“Visite ed eventi collaterali si svolgono al Castello di Pescolanciano (IS), al Castello di Macchiagodena (IS), piccolo borgo noto come la “Terrazza sul Matese”, e alla rocca di Riccia (CB).”

PIEMONTE

Ed eccoci arrivati in Piemonte: sabato 13 maggio visite guidate a piedi al Castello e al borgo medievale di Ormea, nel cuore delle Alpi Liguri, in provincia di Cuneo.

 Il castello sorge, con le sue imponenti strutture, sul rilievo che domina il borgo di Ormea, compreso tra il torrente Armella e il fianco nord-ovest dell’abitato stesso, cui si accede risalendo un suggestivo pendio terrazzato.

Il sottostante abitato di Ormea conserva, oltre al castello, numerose testimonianze della sua origine bassomedievale.

Tra le altre, meritano un cenno la chiesa di San Martino, che incorpora una delle trecentesche porte di accesso al borgo e conserva affreschi del XV secolo, la cosiddetta casa del marchese, quattrocentesca, e i resti delle mura.

PUGLIA

“In Puglia, per le Giornate dei Castelli, è stato messo a punto un inedito itinerario sulle orme degli Acquaviva-Filomarino: sabato 13 maggio si va alla scoperta dei luoghi di questa dinastia, dal castello Marchione a Conversano (BA), la tenuta di caccia e residenza estiva, al monastero dove sono sepolti aperto per l’occasione.”

 SARDEGNA

“in Sardegna riflettori accesi sui ruderi del castello di Medusa a Samugheo (OR), visitabili sia il 13 che il 14 maggio.

Dell’antichissimo e misterioso castello, che sorge in uno scenario impervio, tra gole e dirupi, restano le possenti mura della corte centrale e alcuni ambienti di vita all’interno dei quali gli scavi archeologici hanno riportato alla luce testimonianze di vita quotidiana.

Le Giornate Nazionali dei Castelli a Samugheo coincidono con la festa di Sant’Isidoro: domenica mattina ci sarà la tradizionale processione fino al santuario campestre di San Basilio e la sera una sfilata di gruppi folkloristici.”  

SICILIA

“In Sicilia sono protagoniste delle Giornate di maggio Catania con il castello di Serravalle e Messina con il castello Branciforti, nel piccolo comune di Raccuja, entrambi aperti alle visite.

Il castello di Serravalle, nel territorio di Mineo, sembra un tutt’uno con l’altura rocciosa sulla quale sorge. Appartiene dal 1513 alla famiglia Grimaldi. Il nucleo più antico, costituito dalla torre e dalla cinta muraria, risale al XIII secolo.

Il castello Branciforti è una fortezza medievale che domina dall’alto il piccolo paese di Raccuja. Restaurato di recente dalla Soprintendenza, è pronto ad accogliere il museo civico, archivio storico e biblioteca comunale.”

TOSCANA

“La Toscana partecipa alle Giornate Nazionali dei Castelli 2023 con un’esplorazione guidata a piedi del tessuto medievale di piazza della Signoria a Firenze, in programma sabato 13 maggio.”

TRENTINO ALTO ADIGE

“In Trentino Alto Adige durante le Giornate di maggio si animano con visite ed eventi Fahlburg, uno dei castelli rinascimentali più belli dell’Alto Adige a Prissiano, e Castel Leonburg, un mastio medievale sopra Lana, in provincia di Bolzano.”

UMBRIA

“L’Umbria propone visite guidate, sabato 13 maggio, a Monte del Lago, che si affaccia sul lago Trasimeno.  

Frazione del comune di Magione in provincia di Perugia, il borgo conserva ancora oggi il suo impianto medievale, con la ripida gradinata che taglia il paese in due e la rete di stretti vicoli, fiancheggiati da case di pescatori, ma anche dimore gentilizie.”

VENETO

In Veneto,  le luci si accendono su Mestre (VE)-La città è protagonista con il Castelnuovo ed il Castelvecchio.

Sia il 13 sia il 14 maggio, sono previste visite dei siti ed un convegno.se volete, potrete patecipare a due passeggiate patrimoniali guidate alla Mestre medievale con partenza dalla Torre dell’Orologio.Vi trasformerete in archeologhi sulle tracce dei castelli scomparsi e sarete protagonisti di una vera e propria caccia al tesoro, alla ricerca della Mestre antica “diluita” nella grande.

In Veneto e più precisamente a Mestre termina il nostro viaggio.

Se non avete il tempo o l’occasione in questo fine settimana, la prossima domenica c’è un’altra iniziativa molto interessante.

Infatti il più grande museo diffuso d’Italia riapre le porte.

Domenica 21 maggio torna la Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore storiche Italiane, giunta quest’anno alla XIII edizione.

“Saranno oltre 500 i monumenti che apriranno: castelli, rocche, ville, parchi e giardini visitabili gratuitamente, un’immersione nella storia che rende il nostro Paese unico.”

Per saperne di più basta cliccare qui : https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/dimore-storiche-domenica-21-maggio-xiii-giornata-nazionale-adsi/AE7ER8PD?refresh_ce=1

Sono convinta che qualunque esperienza facciate di quelle proposte, sarà sicuramente un arricchimento personale.

Paola di Mastrogessetto!

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