“Cred’io ch’ei credette ch’io credesse”. Elogio del congiuntivo e del pensiero critico
Nelle ultime settimane è tornata in primo piano con grande eco social, la mai sopita discussione e relativa polemica sul congiuntivo, rinfocolata da una nota star televisiva che ha dichiarato: “Il congiuntivo non lo azzecca nessuno. Non si può eliminare dalla lingua italiana? I giovani non capiscono questo concetto. Cambiamo la lingua italiana perché è troppo complicata su certi punti, per favorire i giovani”. Una motivazione a dir poco bizzarra! Come dire che se una cosa non si conosce o si fa fatica ad apprendere, la aboliamo, anzi, facciamo semplicemente finta che non sia mai esistita. Ancora più sorprendente e inaccettabile è che tale provvedimento si vorrebbe fosse adottato per favorire i giovani, pensando magari di rendere loro meno difficile la vita. Ci risiamo, tutti pronti a parlare dei giovani e del loro bene, senza avere il minimo sospetto che forse sarebbe il caso che al loro destino e a
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