IA, una funzione speciale che ha solo Gemini
A novembre del 2023 il New York Times scriveva – basandosi sui dati forniti dalla startup Vectara, fondata da ex dipendenti di Google – che il tasso di allucinazione di ChatGpt, vale a dire la frequenza con cui questa IA inventa contenuti o scrive risposte errate, è del 3%.
Può sembrare una percentuale risibile, ma se si ha la sfortuna di imbattersi nell’errore di un chatbot – e non si è in grado di riconoscerlo – le conseguenze possono essere devastanti. Si pensi, per esempio, all’impatto che potrebbe avere un’informazione infondata sulle decisioni di medici, manager o analisti.
Il problema delle “allucinazioni” non riguarda solo ChatGpt. Tutti i chatbot basati su LLM (Large Language Models) occasionalmente commettono errori.
Ma solo una IA, finora, ha messo a disposizione uno strumento molto efficace per verificare l’attendibilità dei testi che genera. Si tratta di Gemini, l’intelligenza artificiale generativa sviluppata da Google.
Proprio come
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