Disturbo del linguaggio: come aiutare a casa un bambino che parla male?
Il disturbo del linguaggio, o più precisamente disturbo primario del linguaggio (DPL), è abbastanza frequente in età prescolare.
Si tratta di un disturbo del neurosviluppo che, secondo la Federazione dei Logopedisti Italiani, colpisce circa il 7,6% dei bambini, con importanti ripercussioni a carico dei rapporti sociali.
In essi, infatti, le abilità di conversazione e interazione sono fondamentali.
Chiariamo subito un concetto basilare: i bambini e le bambine che presentano un disturbo primario del linguaggio hanno le stesse potenzialità di ogni altro bambino, qualora ricevano il necessario e adeguato supporto.
Conoscere approfonditamente il problema è il primo step per affrontare al meglio il percorso di terapia riabilitativa.
È importante che sia intrapreso quanto prima, anche nell’ottica di prevenire ripercussioni più serie, come un aumento del rischio di ansia e depressione.
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Il decalogo RaDLD
In tal senso, la RaDLD, Società internazionale sui disturbi del linguaggio, ha elaborato un decalogo che concentra in pillole le informazioni basilari dalle quali partire:
- una persona con DPL può raggiungere il successo scolastico, professionale e sociale se riceve un buon supporto
- Chi ha un DPL non è diverso dagli altri e il disturbo può non essere subito evidente
- Imparare a leggere si basa sulle capacità linguistiche, che sono il problema principale per le persone con DPL
- Una persona con DPL ha difficoltà di linguaggio non di intelligenza
- Il DPL interessa lo sviluppo di tutte le lingue parlate da una persona
- Anche se lo sviluppo del linguaggio è la principale area di difficoltà, il DPL può spesso accompagnarsi a difficoltà in altre aree dello sviluppo
- La ricerca scientifica indica che gli adolescenti con DPL traggono beneficio da un supporto specialistico per incrementare le loro capacità di linguaggio
- Il DPL interessa persone di tutti i popoli del mondo e di tutte le classi sociali
- Nonostante l’alta prevalenza, l’esatta causa del DPL è ancora sconosciuta e può essere ricorrente nella famiglia e influenzato dalla genetica
- Il DPL è una condizione che dura tutta la vita
E se ci fosse un punto 11?
Io poi – come mamma di una bambina neurodivergente – mi permetto sommessamente di aggiungere un undicesimo punto, che secondo me non è meno importante dei precedenti:
11. un bambino con un DPL non è un bambino pigro, è un bambino con un oggettivo disturbo del neurosviluppo. Pertanto, non è sgridandolo o “stimolandolo” che risolverete il suo problema.
Quindi, tutto ciò considerato, il nostro primo e principale consiglio in caso di DPL è di rivolgervi il prima possibile al pediatra di fiducia.
Questi saprà indicarvi la strada da intraprendere per contattare il professionista più qualificato per il vostro caso specifico.
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Mio figlio non parla bene: cosa posso fare a casa?
Una volta strutturata la terapia con lo specialista, sarà lui o lei stesso/a a fornire tutte le indicazioni pratiche da seguire a casa.
Tuttavia, c’è un’attività che mette d’accordo tutti gli specialisti: ed è la lettura condivisa di storie e filastrocche.
Ascoltare dalla nostra voce brevi testi – sempre proporzionati all’età, mi raccomando – è molto utile a familiarizzare con i suoni che si imparano in studio con la logopedia.
È anche un buon esercizio per allenare l’attivazione dei percorsi neuronali necessari a programmare ed emettere determinati suoni, oltre che ad attivare il corretto schema motorio e consolidare quanto viene appreso in studio.
Le filastrocche, in particolare, possono risultare molto utili perché, essendo ritmate oltre che rimate, offrono un aiuto in più ai bambini con disfluenza verbale (il cd. balbettare) o difficoltà di programmazione linguistica.
Quindi, leggere insieme è uno degli esercizi migliori per fare progressi.
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5 libri di filastrocche per aiutare a casa un bambino con disturbo primario del linguaggio
Ci sono tantissimi libri in commercio, noi ve ne proponiamo 5 che conosciamo bene e sono bellissimi (perché, ricordiamocelo ogni tanto: la bellezza salverà il mondo!).
Non si tratta di libri “professionali”, quelli potrà consigliarveli soltanto il vostro specialista di riferimento, ma di testi che pur essendo destinati a tutti i bambini possono costituire uno strumento di supporto importante.
Mammalingua
di Bruno Tognolini e Pia Valentinis per Il Castoro Edizioni
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Si tratta di ventuno bellissime filastrocche “per neonati” nel senso che sono pensate per bambini piccolissimi che iniziano a conoscere il mondo dei suoni dalla voce della mamma. In relazione ai disturbi del linguaggio, però, può tornare molto utile perché, appunto, si basa sull’apprendimento dei suoni primari del linguaggio: quelli che generalmente i bambini iniziano ad emettere con la lallazione e che – molto spesso – mancano ai bambini e alle bambine con un DPL.
Cento Storie e filastrocche
Di Gianni Rodari
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Le filastrocche di Rodari sono sempre un toccasana anche per l’anima: cos’altro potrei dire? E’ Rodari!
Strocche in fila
di Maria Aliprandini, per Gruppo Albatros il filo
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Maria Aliprandini è una puericultrice ed educatrice professionale che ha prestato servizio per oltre quarant’anni presso l’asilo nido comunale Gemma Missaglia di Somma Lombardo (VA). Ha pensato di riversare la sua immensa esperienza in questo bellissimo libro che contiene molte filastrocche, anche divise in base ai suoni.
Lo utilizzo ciclicamente da ormai 2 anni e mi trovo benissimo.
Rime di rabbia
di Bruno Tognolini e Giulia Orecchia per Salani Editore
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I bambini e le bambine che hanno un disturbo del linguaggio vanno spesso incontro a forti reazioni di frustrazione e rabbia: percepiscono benissimo la loro difficoltà, sentono bene il suono che emettono e sentono bene che è diverso da come dovrebbe essere.
Quindi, questo libro presenta una doppia utilità: quella di fornire loro uno strumento pratico per gestire la frustrazione e la rabbia dovute all’errore del linguaggio, oltre al supporto pedagogico della filastrocca in sè.
E poi le filastrocche per disinnescare la rabbia non fanno mai male!
Filastrocche per un anno
di Silvia Roncaglia e Gek Tessaro, per Editore Lapis
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Questo libro è composto come fosse un piccolo calendario in rima, con 366 filastrocche che possono essere scelte in base al giorno oppure in base al suono, o ancora a seconda dell’umore del momento. Sono piccole ma efficaci, si prestano particolarmente bene per i bambini e le bambine che intraprendono la terapia logopedica tra i 4 e i 6 anni.
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