Dal cloud all’ecosistema: Aws spinge l’Italia nell’era della Gen AI

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Il messaggio è chiaro da tempo: il cloud è la tecnologia abilitante per eccellenza della trasformazione digitale, e lo è per aziende di ogni dimensione e settore. Amazon Web Services lo ha ribadito ancora una volta in occasione della tappa italiana dell’AWS Summit 2024, il principale evento annuale dedicato ai servizi nella nuvola del gigante di Seattle, aggiungendo al “refrain” ormai noto un particolare assolutamente previsto: nella partita dell’innovazione, un ruolo importante e decisivo lo giocherà anche l’intelligenza artificiale generativa. Presso l’Allianz MiCo Convention Centre di Milano sono intervenuti oltre 7mila addetti ai lavori per seguire le 100 e più sessioni in programma e a dar loro il benvenuto, con il keynote iniziale, ci ha pensato Julien Groues, Vice President South Europe di AWS. “Il nostro obiettivo – ha detto la manager, dopo i convenevoli di rito – è aiutare tutte le aziende italiane, dalle startup alle imprese, a realizzare il pieno potenziale di questa tecnologia trasformativa per semplificare i processi, guidare l’innovazione e sbloccare nuove possibilità di crescita. Questo Summit è una piattaforma che ci permette di mostrare esempi reali, condividere le best practice e fornire ai leader italiani gli strumenti e le competenze necessarie per avere successo nell’era dell’AI generativa”.

L’AI in Italia: un’impesa su cinque l’ha già adottata

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Per dare sostanza a questa promessa, Groues ha illustrato alla platea i dati più significativi di una ricerca condotta in Italia da Public First per conto di AWS intervistando mille figure di business e altrettanti cittadini. Una ricerca che di fatto conferma il grande entusiasmo delle imprese tricolori verso il potenziale delle nuove tecnologie algoritmiche – arriva infatti al 23% la percentuale di aziende che ha confermato di aver adottato nel corso del 2023 una soluzione basata su AI, rispetto al 18% dell’anno precedente – sebbene vi sia, come ha rimarcato la stessa VP di AWS, “ancora spazio per un’accelerazione”. Lo scenario nel quale l’intelligenza artificiale potrà dare un importante impulso all’economia prende innanzitutto forma in relazione agli obiettivi fissati dalla Commissione europea per il “Decennio digitale”, secondo il quale entro il 2030 il 75% delle imprese sarà operativo con cloud computing, big data e, per l’appunto, l’AI. In Italia il numero di aziende che hanno scommesso su questa tecnologia sono cresciute in numero del 28% fra 2022 e 2023 (del 32% in Europa) e se il Belpaese riuscirà a mantenere questo livello di adozione del digitale fino al 2030 sono 329 i miliardi di euro che potrebbero arricchire il valore dell’economia. Proiezioni tutte da confermare, ovviamente, mentre i benefici legati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale in azienda si fanno concretamente sentire in termini di aumento dell’efficienza (lo dice l’88% delle imprese campione) e di miglioramento della customer experience. C’è quindi un ultimo dato che la manager di AWS ha portato all’attenzione dei presenti ed è il seguente: il 67% delle imprese italiane ritiene che l’AI (e la Gen AI in modo particolare) trasformerà in modo sostanziale il proprio settore entro i prossimi cinque anni (la media europea si ferma al 63%), segno che l’attenzione verso le opportunità offerte da machine learning e modelli LLM è ai massimi livelli. Ed è per questo che AWS, come ha confermato in chiusura di intervento la Groues, “è profondamente impegnata a investire in Italia e a sostenere la trasformazione digitale delle imprese italiane attraverso i nostri servizi di AI generativa, la nostra infrastruttura e il nostro ecosistema di partner mostrare come la nostra infrastruttura, i nostri servizi e il nostro ecosistema di partner possano supportare il processo di trasformazione digitale”.

Gli investimenti sui data center e le alleanze sugli LLM

Il cloud computing, per AWS, è il mantra e la base indispensabile per l’adozione della tecnologia digitale e dell’intelligenza artificiale e non devono stupire in tal senso le voci che vedrebbero l’azienda in trattativa con il Polo Strategico Nazionale per diventare il quarto fornitore dell’infrastruttura in cui apparati ed enti pubblici sono chiamati a migrare i loro dati più sensibili. Quanto sia importante nell’economia del business del colosso nordamericano lo dicono del resto i numeri – il fatturato di Amazon Web Services veleggia verso i 100 miliardi di dollari l’anno e pesa per più del 50% del reddito operativo della compagnia – e lo dicono le opportunità di ulteriore sviluppo della “macchina da guerra” della società in Europa per quanto riguarda l’offerta di servizi infrastrutturali nella nuvola, mercato che vede AWS primeggiare su scala globale con una quota di mercato superiore al 30%. Nel cloud, insomma, c’è ancora margine per crescere ed è anche per questo che Amazon non sta lesinando sforzi per potenziare la sua batteria di server farm in tutta Europa. In Spagna, per esempio, è di questi giorni l’annuncio di un investimento da 15,7 miliardi di euro per un nuovo data center che sorgerà nell’arco di dieci anni nella regione nord-orientale di Aragona, creando circa 7.000 posti di lavoro in loco e contribuendo con questo progetto (secondo i calcoli della società) con 12,9 miliardi al Pil nazionale spagnolo entro il 2033. Tornando all’Italia, invece, l’ultimo botto è arrivato proprio in occasione del Summit di Milano e porta la firma di Fastweb. La società milanese ha infatti annunciato che farà leva sui servizi di intelligenza artificiale generativa di Amazon Web Services per mettere a disposizione di terzi (tramite la piattaforma open source Hugging Face) il suo Large Language Model “Mistral 7B” addestrato nativamente in lingua italiana. In futuro, come si legge in nota, Fastweb prevede di rendere disponibile il proprio modello su Amazon Bedrock, così da poter scalare facilmente nuove soluzioni di Gen AI per i propri clienti corporate e, non di meno, accelerare la trasformazione digitale delle imprese e delle pubbliche amministrazioni.

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