Store alternativi ed emulatori, adesso l’iPhone è davvero un piacere
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A inizio aprile, Apple ha dovuto cedere alle richieste del Digital Markets Act dell’Unione Europea. Aprire il proprio ecosistema a negozi di app e giochi di terze parti è stato un colpo durissimo per la Mela, anche in prospettiva. Videogame, streaming multimediale, piattaforme di collaborazione, qualsiasi software sia compatibile con gli IPhone oggi può essere installato sul telefono in una maniera alternativa al classico App Store. Si clicca su un sito web esterno e si scarica il pacchetto che può essere un nuovo negozio di app oppure un’applicazione singola. Un modus operandi che Apple ha sempre contrastato principalmente per un motivo: la sicurezza. Nell’era dei malware che sono praticamente ovunque, consentire il cosiddetto “sideloading” delle app potrebbe aumentare il rischio infezione, nonostante i controlli che in via automatica iOS esegue per controllare il sistema.
L’alternativa è scarsa
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Detto ciò, aprendo l’App Store non troveremo mai alcun rimando ad un progetto concorrente. Per sapere cosa c’è in giro bisogna affidarsi a portali specializzati, forum, con un occhio più attento che mai a cercare di prevenire gli store “fake”, che creerebbero più di un problema. Al momento, il più famoso di tutti, nonché tra i primi, è Alt Store PAL. Per scaricarlo bisogna pagare una cifra simbolica, di 1,50 euro all’anno più IVA, utile a sostenere la tassa che Apple impone a iniziative del genere per far si che siano supportate da iOS. La Core Technology Fee (CTF), una tassa che sarebbe già sotto la lente dell’Unione Europea, invita gli sviluppatori di riconoscere a Apple 0,50 euro per ogni prima installazione del loro marketplace alternativo e per ogni installazione delle app che in un anno supera il milione di installazioni. Un esborso che potrebbe spingere molti a desistere, tentando la strada del politically correct con l’App Store. Ad ogni modo, dentro Alt Store oggi ci sono solo due app: Delta e Clip. La prima è un emulatore di alcune storiche console Nintendo (NES, SNES, N64) che consente di giocare a vecchi giochi direttamente su iPhone e iPad. La seconda è un’app per la gestione degli appunti, che va ben oltre le possibilità del copia e incolla degli iPhone.
Ecco gli emulatori
Se di veri e propri app store alternativi attualmente non ce ne sono, nonostante la promessa di un prossimo Epic Games Store e addirittura di un Microsoft Store Mobile, che potrebbe portare su iOS il gaming via cloud di Xbox Games Pass ancora incredibilmente assente, vale la pena dare un occhio agli emulatori. Seppur non correlato agli effetti del DMA, è caduto il veto del colosso di Cupertino sull’opportunità di pubblicare software che emulano videogame del passato. Delta è un esempio, ma ne abbiamo tanti altri. Gamma è il nuovo emulatore che consente di eseguire i giochi dell’originale PlayStation. Supporta gamepad e tastiere bluetooth compatibili con Apple, ma anche dei controlli touch. Si affida a Google Drive e Dropbox per sincronizzare i file dei giochi e dei salvataggi e, come l’emulatore Delta, scarica in via automatica le copertine dei titoli rilevati. Il concetto di emulatore, di per sé, non è illegale: lo è l’utilizzo di copie dei giochi (Bios) che non si posseggono, scaricando di fatto l’onere dell’utilizzo all’utente e non allo sviluppatore.
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