L’intervista a Chiara Valerio
Atalia Del Bene intervista Chiara Valerio. «Caos e ordine sono parole che, né politicamente né formalmente, mi hanno mai soddisfatto».
“Ma la forma mentis della matematica è politica?”
Ne parliamo con Chiara Valerio, scrittrice, curatrice editoriale, direttrice artistica e conduttrice radiofonica italiana, ma ancor prima laureata in matematica con un dottorato di ricerca in matematica applicata conseguito presso l’Università degli studi di Napoli Federico II.
Brillante, creativa, fortemente versatile, Chiara Valerio, autrice di numerosi saggi e racconti, è attualmente in corsa per il premio Strega 2024 con il suo romanzo “Chi dice e chi tace”, edito da Sellerio, una mistery story ambientata nel suo paese d’origine.
In una recente intervista rilasciata per Sky TG24, lei spiega a proposito del suo ultimo romanzo che “Vivere in una piccola comunità abitua a mediare tra la propria versione di un fatto e quella degli altri. È un esercizio utile a pensare di non possedere la verità e al contempo a pensare che neanche gli altri la posseggano“. È una affermazione che nel suo precedente saggio “Matematica è politica” investe anche la matematica “perché insegna a diffidare di verità assolute e autorità indiscutibili”. Secondo lei lo studio della matematica, più di ogni altra disciplina, ci insegna che tutto muta ed evolve? Sì, penso che le matematiche abituino alle evoluzioni e dunque alle metamorfosi. Penso che a me, di certo, abbiano insegnato questo. Penso anche che insegnino una certa umiltà e, nel contempo, una certa avventatezza mitomane.