Dai pc alle auto: il giro d’affari dei chip AI è pronto a decollare

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Oltre 70 miliardi di dollari, e precisamente 71: è il valore stimato dagli analisti di Gartner per il mercato dei semiconduttori dedicati all’intelligenza artificiale, un mercato che se dovesse raggiungere questi livelli crescerebbe del 33% rispetto ai circa 54 miliardi del 2023 e si avvierebbe a toccare quota 92 miliardi entro il 2025. Sono diversi i fattori che contribuiranno a questo poderoso aumento del giro d’affari di questo comparto, e uno di questi (forse il più importante) è il boom delle tecnologie generative che stanno alimentando la domanda di chip AI ad alte prestazioni nei data center. Un secondo fattore è legato agli acceleratori basati su algoritmi utilizzati nei server, e quindi i componenti che scaricano l’elaborazione dei dati dai microprocessori: anche in questo caso il salto in avanti del fatturato a livello globale è decisamente sostanziale, passando dai 21 miliardi di dollari stimati a fine 2024 ai 33 miliardi previsti entro il 2028. Terzo elemento sui cui porre attenzione sono i chip di intelligenza artificiale che pilotano l’elettronica di calcolo, per i quali gli esperti di Gartner predicono un’incidenza del 47% (oltre 33 miliardi di dollari) sul fatturato prodotto complessivamente dai semiconduttori AI quest’anno.

Entro due anni tutti i computer aziendali saranno AI PC

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Dal rapporto stilato dalla società di ricerca americana si evince inoltre come il business legato ai chip di intelligenza artificiale destinati ad equipaggiare i sistemi elettronici in ambito automobilistico dovrebbe raggiungere nel 2024 i 7,1 miliardi di dollari mentre salirà a 1,8 miliardi il giro d’affari dei componenti integrati nei prodotti di elettronica di consumo. Il dato però più interessante, ed estremamente significativo in prospettiva, è però un altro: entro la fine del 2026, infatti, il 100% degli acquisti di computer aziendali sarà costituito da PC AI, e quindi macchine che integrano un’unità di elaborazione neurale (le cosiddette NPU) per poter funzionare in modo più sostenibile (allungandone i ciclo di vita) e, soprattutto, per eseguire in modo continuativo attività di calcolo algoritmico in background, aprendo il fronte a nuove applicazioni dell’AI generativa nelle attività quotidiane.

La sfida delle BigTech

Gartner la definisce senza mezzi termini una feroce battaglia tra fornitori di semiconduttori e aziende tecnologiche. Mentre i principali “hyperscaler” del pianeta, che rispondo ai nomi di Amazon Web Services, Google, Meta e Microsoft, stanno investendo a vario livello nello sviluppo di chip proprietari ottimizzati per l’AI, l’attenzione della comunità tecnologica e delle grandi aziende è concentrata sull’evoluzione delle unità di elaborazione grafica ad alte prestazioni (le GPU, dove Nvidia la fa da padrona al cospetto delle storiche rivali Amd e Intel) che si rendono necessarie per supportare i nuovi carichi di lavoro imposti dai modelli di linguaggio di grande formato. Difficile dire oggi chi uscirà vincitore da questa sfida, a cui partecipano a diverso titolo diversi altri specialisti del mondo dei semiconduttori (startup comprese): secondo Gartner la tendenza che andrà a consolidarsi con il passaggio da un mercato di sviluppo a un mercato di distribuzione, sarà l’impiego di chip progettati su misura, e quindi componenti le cui prerogative sono quelle di migliorare l’efficienza operativa, ridurre i costi di fornitura dei servizi basati sull’intelligenza artificiale agli utenti finali e, non in ultimo, di abbassare i costi di accesso alle nuove applicazioni basate sulla tecnologia degli algoritmi.

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Aumenti stipendi 2022 con taglio cuneo fiscale: importi netti in base al reddito (TABELLA)

Il taglio del cuneo fiscale disposto per l’anno 2022 ha permesso aumenti degli stipendi a tutti coloro con reddito fino a 35mila euro l’anno. L’articolo 20 del dl n. 115/2022 (Decreto aiuti bis) ha portato l’iniziale taglio ai contributi previdenziali dell’0,8% (da gennaio a giugno) al 2% per i mesi da luglio a dicembre. In pratica, in cosa si traduce questo? Quali sono gli importi netti?

Taglio cuneo fiscale: chi ne ha diritto

L’esonero contributivo (o taglio del cuneo fiscale) spetta ai lavoratori dipendenti (esclusi i lavoratori domestici) con una retribuzione mensile inferiore a 2.692 euro lordi su 13 mensilità. Nel secondo semestre del 2022, per i dipendenti del settore privato l’aliquota IVS scende al 7,19% e per dipendenti del settore pubblico al 6,8%. Dal 1° gennaio 2023 tutto tornerà come prima, a meno che non venga approvata una proroga.

Il taglio del cuneo fiscale non ha effetti sui contributi pensionistici.

Esonero contributivo e aumenti stipendio; importi netti

Nella tabella (basata su quella di pensioni.it) sotto potete vedere quali sono gli aumenti netti in busta paga grazie a queste misure del Governo introdotte nel 2022 per aiutare le famiglie contro il caro prezzi. Rispetto al 2021 gli stipendi sono aumentati per effetto della riduzione delle aliquote Irpef e delle detrazioni fiscali. Dal 1° luglio quest’ultimo effetto aumenta grazie all’ulteriore taglio applicato. Ma in numeri, le cifre appaiono meno importanti di come sembrano.

TAGLIO CUNEO FISCALE 2022: EFFETTI IN BUSTA PAGA

SCUOLAINFORMA.ITRETRIBUZIONE LORDA ANNUASTIPENDIO NETTO 2021STIPENDIO NETTO GEN-GIU 2022STIPENDIO NETTO LUG-DIC 2022AUMENTI NETTI GEN-GIU 2022ULTERIORI AUMENTI NETTI LUG-DIC 202210.000 €662 €672 €681 €10 €9 €12.500 €785 €804 €816 €19 €12 €15.000 €908 €936 €950 €29 €14 €17.500 €1022 €1141 €1157 €119 €16 €20.000 €1137 €1252 €1270 €115 €18 €22.500 €1252 €1362 €1383 €110 €21 €25.000 €1367 €1473 €1496 € 106 €23 €27.500 €1480 €1583 €1609 €104 €25 €30.000 €1579 €1678 €1706 €99 €28 €32.500 €1674 €1771 €1801 €96 €30 €35.000 €1770 €1863 €1895 €93 €32 €Se utilizzi uno schermo piccolo fai scorrere la tabella

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