Da Ibm una AI open source per soluzioni flessibili e su misura

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La squadra di calcio del Siviglia ha adottato un sistema di scouting basato su intelligenza artificiale e ora anche una squadra di Serie A si prepara ad annunciare un programma che rende più efficiente il processo di identificazione dei talenti calcistici per le società che hanno meno risorse. Barilla ha messo punto un programma per la mappatura delle competenze interne al gruppo e di ricollocamento a favore di posizioni a più alto valore aggiunto. In WindTre un chatbot ha sostituito ormai quasi del tutto il call center, i cui operatori sono stati dirottati su un centro di competenza interno con l’obiettivo di formarli su mansioni più motivanti.

Sono tre casi d’uso messi a punto da Ibm Consulting, il braccio di consulenza di. Big Blue, per accompagnare i clienti nel percorso per scalare l’AI in ambiti specifici come le risorse umane e il servizio clienti, rispondendo alle esigenze specifiche delle singole aziende. Così Ibm punta a declinare l’AI di watsonx, la piattaforma proprietaria di AI generativa, per rispondere al bisogno crescente di trasformazione dei modelli di business e di innovazione di prodotti e di servizi che sono balzate quest’anno in testa alle priorità sulla base del Ceo study annuale in cui il gruppo mappa le opinioni di più di 3mila capi azienda da trenta Paesi. Che vede balzare la Gen AI al primo posto tra le tecnologie da utilizzare a questo scopo e l’AI tradizionale al quinto.

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Quello imposto da queste nuove tecnologia è “un cambiamento culturale, non solo tecnologico, che abilita percorsi di lungo termine che permette di portare a sistema un valore rilevante, che coinvolge l’intera azienda in maniera trasversale tra le varie linee di business”, sottolinea Stefano Rebattoni, presidente e ad di Ibm Italia. Big Blue punta ad accompagnare le aziende in questo percorso di adozione all’insegna di un’offerta “all’insegna dell’affidabilità e della sicurezza” in una logica di innovazione open source basato su use case che possano sfruttare le competenze e le conoscenze di tutta la comunità. “Da tempo stiamo lavorando sui large language model, così come su modelli diversificati, specifici per singole industry – spiega Sebastian Krause, senior vice presidente e chief revenue officer di Ibm -. In questo senso la piattaforma InstructLab messa a punto insieme a Red Hat rappresenta uno strumento ideale per condividere le esperienze e mettere a punto modelli basati sui dati a elevata personalizzazione”.

Per fronteggiare queste sfide, Ibm sta eseguendo diversi aggiornamenti e miglioramenti alla propria famiglia di assistenti watsonx, per aiutare le imprese a creare i propri assistenti AI in tutti i settori. Parallelamente sta sviluppando nuove funzionalità di automazione basate su AI che consentiranno ai Cio di passare dalla gestione proattiva degli ambienti IT all’automazione predittiva, che diventerà uno strumento essenziale per migliorare velocità, prestazioni, scalabilità, sicurezza ed efficienza dei costi dell’infrastruttura aziendale. Allo stesso tempo la strategia annunciata pochi giorni fa alla conferenza annuale Think di Boston prevede un focus rinnovato sull’ecosistema di partner: da Aws a Meta, da Salesforce ad Adobe, da Microsoft a Sap, watsonx si apre alle soluzioni di terze parti per offrire ai clienti modelli già pronti da integrare nella loro strategia.

D’altra parte le aziende cercano proprio un accompagnamento sulla strada dell’adozione di una tecnologia non semplice e immediata, che in Italia, ma non solo, crea una evidente divisione tra grandi e piccole-medie imprese: se tra le grand ormai sette su dieci stanno sperimentando o sono già a livelli di pilota, la percentuale crolla a poco più di due su dieci tra i più piccoli. In questa logica Ibm ha costituito un competence center a disposizione dei clienti che trovano competenze e strumenti per creare la cultura necessaria e, soprattutto, per condividere casi d’uso in modo che ciascuno possa trovare modell

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L’alfabeto greco: origini, formazione e influenza

L’alfabeto greco costituisce una delle più significative innovazioni linguistiche della storia dell’umanità, avendo fornito un sistema di scrittura altamente strutturato e fonetico che ha avuto un impatto duraturo sulla cultura e sulla comunicazione.

La sua origine, risalente all’VIII secolo a.C., rappresenta un punto di svolta cruciale nella scrittura occidentale, non solo per la sua capacità di rappresentare con precisione la lingua parlata, ma anche per la sua influenza diretta sugli alfabeti successivi, in particolare il latino e il cirillico, che ne derivano in modo sostanziale.

All’interno di quest’articolo andremo ad approfondire quanto già riportato nei post precedenti che puoi trovare nella sezione del nostro blog intitolata La storia del greco, inaugurandone così una nuova: l’alfabeto greco.

Origine e sviluppo

L’alfabeto greco affonda le sue radici nell’alfabeto fenicio, una scrittura consonantica largamente utilizzata dai commercianti fenici per facilitare gli scambi nel Mediterraneo. Tuttavia, la grande innovazione introdotta dai Greci fu l’aggiunta delle vocali, un cambiamento rivoluzionario che trasformò radicalmente il modo di scrivere e leggere, aumentando la chiarezza e la precisione della rappresentazione linguistica. Questa modifica non solo permise una più efficace trasmissione del pensiero e delle idee, ma facilitò anche la nascita della letteratura scritta, contribuendo allo sviluppo delle opere filosofiche, poetiche e storiche dell’antichità.

Con il passare del tempo, l’alfabeto greco si articolò in diverse varianti regionali, tra cui l’alfabeto ionico, il dorico e l’epicorio. Ogni regione greca aveva la propria versione dell’alfabeto, con leggere differenze nelle lettere e nella loro pronuncia.

Tuttavia, nel 403 a.C., l’alfabeto ionico fu ufficialmente adottato ad Atene come standard per la scrittura greca. Questa decisione fu determinante per l’unificazione linguistica della Grecia, consolidando un sistema grafico che sarebbe stato utilizzato per secoli e che avrebbe influenzato profondamente gli alfabeti successivi.

Strutture e caratteristiche

L’alfabeto greco è composto da 24 lettere, di cui 7 sono vocali e 17 sono consonanti. Le vocali sono: Α, Ε, Η, Ι, Ο, Υ, Ω, mentre le consonanti comprendono tutte le altre lettere.

La distinzione tra vocali e consonanti ha reso l’alfabeto greco un sistema di scrittura altamente efficace per la rappresentazione della lingua parlata. Le lettere sono le seguenti:

MaiuscolaMinuscolaNomeTrascrizionePronunciaΑαἄλφα – alphaaaΒββῆτα – betabbΓγγάμμα – gammag, gn (seguita da γ, κ, χ)g gutturale o dura, gnΔδδέλτα – deltaddΕεἔψιλον – epsilonĕ (e breve)e (chiusa)Ζζζῆτα – zetazzΗηἦτα – etaē (e lunga)e (aperta)Θθθῆτα – thetaththΙιἰῶτα – iotaiiΚκκάππα – kappakkΛλλάμβδα – lambdallΜμμῦ – my*mmΝννῦ – ny*nnΞξξῖ – xixxΟοὂ μικρον – omikronŏ (o breve)o (chiusa)Πππῖ – pippΡρῥῶ – rhor, rh (iniziale di di parola)rΣσ/ςσίγμα -sigmassΤτταῦ – tauttΥυὖ ψιλόν – ypsilon*y*, u (nei dittonghi)ü, (u nei dittonghi)Φφφῖ – phiphfΧχχῖ – chichchΨψψῖ – psipspsΩωὦ μέγα – omegaō (o lunga)o (aperta)*Ricorda che dove incontri la lettera y nella pronuncia italiana, devi leggerla come se fosse una u allungata. Per rendere l’idea potresti anticipare alla u una i, emettendo un suono equivalente a iu.

Particolarità dell’alfabeto

Oltre le 24 lettere dell’alfabeto ionico, esistono alcuni segni extra alfabetici. In particolare si ricordano la Ἰώτα (jod = J), e la Δίγμα (digamma = Ϝ): due lettere che approfondiremo negli articoli venturi. Ti invito quindi a non perdertene neanche uno così da restare sempre informato.

Si ricordano anche il Κόππα (coppa = Ϙ), il Σαμπί (sampi = ϡ) e lo Στίγμα (stigma = Ϟ) che, invece, sono impiegati per l’indicazione dei numerali e precisamente:

Ϙ = 90;

ϡ = 900;

Ϟ = 6.

Influenza sull’Occidente

L’alfabeto greco ha lasciato un’impronta indelebile sulla cultura occidentale. Molte lettere greche sono state adottate in ambiti scientifici e matematici, come:

Alfa (α), Beta (β), Gamma (γ): utilizzate in fisica per indicare particelle e radiazioni.

Pi (π): fondamentale in matematica per rappresentare il rapporto tra circonferenza e diametro di un cerchio.

Delta (Δ): simbolo del cambiamento in discipline scientifiche.

Inoltre, il greco antico è la lingua in cui furono scritti alcuni dei testi fondamentali della filosofia, della medicina e della scienza, tra cui le opere di Platone, Aristotele ed Ippocrate.

Inoltre, continua ancora ad essere impiegato nei nomi di fraternità e associazioni universitarie, nella nomenclatura scientifica e nella simbologia matematica e fisica.

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