Rivelati i segreti di Google: cosa abbiamo scoperto dai documenti trapelati
Ciò non toglie importanza a quella che Google considera l’esperienza utente complessiva: la creazione di contenuti ed esperienze utente eccellenti rimane essenziale. Un traffico più qualificato segnala a Google che una pagina merita di essere classificata. Così come resta importante il titolo della pagina, la sua corrispondenza con la ricerca dell’utente.
Insomma, come dicono gli esperti SEO internazionali che commentano in queste ore il leak, resta cruciale per un sito costruire un marchio apprezzato, stimato e riconosciuto, pubblicare contenuti di esperti e al tempo stesso curare l’esperienza dell’utente a tutto tondo.
Google ha replicato, al leak, dicendo che “vorremmo mettere in guardia dal fare ipotesi imprecise su Search basate su informazioni fuori contesto, non aggiornate o incomplete. Abbiamo condiviso ampie informazioni su come funziona Search e sui tipi di fattori che i nostri sistemi soppesano, pur lavorando per proteggere l’integrità dei nostri risultati dalla manipolazione”. Resta il fatto che il leak, almeno nei principi chiave, conferma le deduzioni degli esperti seo internazionali su come funzioni Google.
Chrome e la privacy
Un altro aspetto che emerge è come Google usi i dati di Chrome, il suo browser e quello più usato al mondo (di gran lunga).
“Da quanto si legge nei leak, Chrome potrebbe inviare a Google diversi dati di dettaglio sui click compiuti dall’utente (clickstreams), allo scopo di migliorare i risultati delle ricerche compiute su Google dall’utente stesso”, spiega Matteo Zambon, tra i fondatori di Tag Manager, società di consulenza Seo. “Chrome contribuirebbe ad inserire dati in almeno due sistemi (denominati NavBoost e Glue) che raccoglierebbero i dati di navigazione degli utenti allo scopo di identificare le tendenze di ricerca e migliorare la qualità dei risultati della ricerca stessa”.
Continua la lettura su: https://www.ilsole24ore.com/art/google-documenti-trafugati-cosa-impariamo-motore-ricerca-AG5jv9K Autore del post: Il Sole24Ore Tecnologia Fonte: https://www.ilsole24ore.com/