Sponsor a scuola, fonte di finanziamento o di divari tra istituti? Costarelli (Anp): al Sud potrebbero non farcela. Presto lo sapremo
Aula scolastica
Il tempo è scaduto: con la fine di maggio si è esaurita la possibilità per le scuole di esprimere osservazioni e suggerimenti sull’affidamento dei contatti di sponsorizzazioni, così come aveva chiesto a fine aprile ai presidi il ministero dell’Istruzione e del Merito. L’idea, nemmeno troppo orginale, non piace ai sindacati, mentre sembra essere gradita dai presidi, che intravedono misure di finanziamento aggiuntive. Ma su un punto sono tutti d’accordo: il Sud potrebbe non essere in grado di aderire.
Andiamo per ordine. Sull’ingresso dei privati nelle scuole, voluto tra l’altro dal Governo Pd nel 2015 con la Legge di riforma 107 – sindacati e associazioni di categoria hanno storto la bocca, rivendicando un codice etico che renderebbe incompatibile l’adozione di forme di commercializzazione all’interno degli istituti scolastici.
Di diverso avviso il Mim: “Le sponsorizzazioni – ha scritto ai dirigenti scolastici il dicastero bianco di Viale