Basta! Bisogna abolire lo Stato recensione
Non una recensione, ma una selezione di parti scelte dal testo per permettere ai lettori di apprezzare la lettura integrale di quest’opera dissacrante, polemica e istigatrice di riflessioni! Un’antologia di testi per capire lo Stato italiano dalle origini ai giorni nostri!
AI POPOLI DELL’ITALIA MERIDIONALE
Voi potrete liberamente manifestarla: la Provvidenza che
protegge le cause giuste, ispirerà il voto che deporrete nell’urna.
Qualunque sia la gravità degli eventi, io attendo tranquillo il
giudizio della Europa civile e quello della Storia, perché ho la
coscienza di compiere i miei doveri di Re, e di Italiano!
In Europa la mia politica non sarà forse inutile a riconciliare il
progresso dei popoli colla stabilità delle Monarchie.
In Italia so che io chiudo l’era delle rivoluzioni!
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Questo sono i primi due punti del programma dell’Associazione
Nazionalista (1919). Gli aspetti che emergono chiaramente da
questo testo sono: nazionalismo all’interno, imperialismo
all’esterno e lo stato che ingloba e domina tutti gli individui.
L’essenza e il compito del nazionalismo
La storia degli ultimi cinque anni è altamente ammonitrice.
Malgrado le deviazioni ideologiche dovute ai persistenti insuccessi
della Intesa e alle necessità della propaganda fra masse la cui mentalità
era secolarmente guasta dalle dottrine umanitarie e pacifiste, la
realtà si è fatta strada e durante la guerra e soprattutto durante le
trattative di pace. Dopo che le esigenze del superimperialismo anglosassone
hanno vuotato di ogni contenuto pratico e ideale la Società
delle Nazioni, è oramai apparso evidente il carattere del grande
conflitto da cui il mondo è ora uscito, che è stato soltanto lotta di
popoli e di imperi per il dominio e il predominio nel mondo. Nessuna
dottrina, nessun movimento politico esce come il nazionalismo
trionfante dalla più grande prova della storia. Le formule erano e
continuano ad essere internazionaliste, umanitarie, pacifiste; il
sentimento e la volontà erano e sono nazionalisti. Clemenceau fa del
nazionalismo francese, Lloyd George fa del nazionalismo inglese,
Wilson fa del nazionalismo americano. Nessuna critica nella constatazione
di un fatto troppo logico e necessario. Ma questa constatazione
signi”ca anche che accanto al nazionalismo degli altri deve
esistere un nazionalismo italiano. Mentre al di là delle Alpi e dei mari
si costituiscono e si consolidano i grandi imperi, l’impero Inglese coi
suoi 500 milioni di abitanti, l’impero Americano coi suoi 120 milioni,
l’impero Francese coi suoi 100 milioni, l’impero Giapponese coi suoi
80 milioni;
Dopo aver contribuito potentemente a determinare l’intervento italiano, e a
rafforzare la resistenza italiana durante la guerra, il nazionalismo
chiama il popolo italiano a raccolta nel momento in cui si debbono
realizzare i frutti della vittoria.
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