Satelliti, limiti tecnici e politici

Infatti, molto più a nord e a fine marzo, nella regione dei Paesi Baltici, per oltre due giorni si sono avuti gravi problemi, pare dovuti ai russi, proprio con il controllo della rotta degli aerei, che a volte addirittura non sono riusciti ad atterrare. Dall’inizio della guerra in Ucraina si lamentano comunque problemi dovuti alle interferenze sul segnale Gps, jamming, o direttamente hackeraggi con tecniche di spoofing, che falsificano identità e informazioni nel segnale dallo spazio.

Anche se stanno a oltre 20mila chilometri dal suolo, i satelliti per il posizionamento, di qualunque nazione, sono dunque anche un obiettivo relativamente semplice e le tecniche ci sono: si va dal missile anti satellite sviluppato da Paesi come Russia, Usa, Cina e India, ai satelliti con bracci robotici in grado di arpionare e spostare satelliti nemici, ma forse non sappiamo proprio tutto. Un bel problema.

Il tallone d’Achille degli Stati Uniti

Se il sistema entrasse in crisi le perdite economiche sarebbero molto ingenti, si stimano miliardi, ma si potrebbe arrivare alla paralisi per la mancanza di una base dei tempi adeguata e sufficientemente precisa, a livello globale.

Questo è il punto dolente per gli Usa dato che hanno abbandonato nel 2010, per decisione del presidente Obama, il sistema Loran che pure fu sviluppato da loro dopo la seconda guerra mondiale. Anche se negli ultimi anni è stato poco usato molti altri Paesi lo hanno mantenuto, Cina in testa, e ora rappresenta la base per un sistema di backup al Gps.

Infatti il Loran, LOng RAnge Navigation ossia navigazione a lungo raggio, è un po’ il padre dei sistemi Gps, fornisce un sistema di navigazione sulla Terra tramite le onde radio a bassa frequenza. Per determinare la posizione di chi riceve il segnale, come per il Gps, si sfrutta la differenza fra i valori di tempo ricevuti da almeno tre sorgenti, che ovviamente conosco: il ritardo con cui li ricevo mi dirà dove sono.

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