L’Espresso, il nuovo direttore Carelli accusato di censura
Accuse di censura a Carelli
Accuse al direttore de L’Espresso Emilio Carelli. Secondo quanto scritto dal Fatto Quotidiano, il nuovo direttore arrivato dopo l’uscita di Enrico Bellavia, la sera di mercoledì, al momento della chiusura in redazione del primo numero da lui firmato come direttore, avrebbe fatto sparire un pezzo su Matteo Salvini, già impaginato e titolato: “Il nodo infrastrutture. Il ministro capovaro sfortunato”.
Dopo la gestione di Danilo Iervolino, lo storico settimanale è passato nelle mani del gruppo Ludoil Energy della famiglia Ammaturo.
L’articolo in questione era firmato dall’inviato Gianfrancesco Turano, che raccontava come Salvini puntasse, per le Europee, su cantieri e opere pubbliche da inaugurare come spot elettorale. Anche grazie al mare di denaro arrivato con il Pnrr.
Il pezzo sarebbe stato giudicato da Carelli troppo critico nei confronti del ministro delle Infrastrutture e inadatto al momento: non si deve attaccare un leader politico prima delle elezioni.
Così il pezzo sarebbe stato eventualmente rimesso in pagina la settimana successiva (ma ormai invecchiato e fuori contesto). Niente articoli politici prima del voto. Meglio usare il giornale per spingere gli elettori ad andare alle urne.
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