Algoritmi, live service e chatbot. Il futuro dell’industria del gaming è un videogioco
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Il futuro del videogioco non è mai stato più imperscrutabile. Consideriamo PlayStation che, oltre a essere da sempre il sinonimo di videogame nell’immaginario collettivo, è anche la piattaforma che domina il mercato console. Dopo l’uscita di Jim Ryan, la divisione gaming di Sony, provvisoriamente controllata dal presidente di Sony Interactive Entertainment (SIE) Hiroki Totoki, è stata affidata a due CEO che, pur collaborando tra loro, andranno a gestire due entità differenti. Hermen Hulst, ex capo di Guerrilla Games e attuale responsabile dei PlayStation Studios, prenderà le redini della divisione Studio Business Group. Hideaki Nishino, vicepresidente senior di Sony Platform Experience Group, siederà sulla poltrona di CEO della divisione Platform Business Group. Quindi il primo si occuperà di videogiochi e studi di sviluppo e il secondo delle tecnologie e di progettare nuove fonti di ricavi.
La crescita dei costi di sviluppo per titoli cosiddetti tripla A ad alto budget e il cambiamento dei gusti delle nuove generazioni ha ridotto i margini di un’industria cresciuta moltissimo durante il lockdown e che ora, da un paio di anni, sta vivendo una lunga fase di consolidamento caratterizzata da margini ridotti, licenziamenti (e chiusure di studios) e dalla tentazione di usare tutta l’intelligenza artificiale generativa a disposizione per ridurre i costi di produzione.
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Le vendite di PS5 alla fine dell’anno fiscale sono state 18 milioni, un po’ meno rispetto ai 21 milioni attesi dagli analisti. Con 97 milioni di giocatori attivi mensilmente su PS, Sony domina il mercato console che però non cresce e vale il 30% del business totale. Ad oggi, la metà di questi giocano ancora su PlayStation 4, la precedente macchina da gioco. Nonostante quindi il successo di PS5, qualcosa è cambiato nel mercato e nei videogiocatori.
Microsoft, dopo aver speso quasi 70 miliardi di dollari – sette volte di più di quanto ha investito nella società di ChatGPT – per acquisire il colosso editoriale videoludico Activision Blizzard, sembra aver scelto di abbandonare la console war per concentrarsi nella vendita del proprio software videoludico e dei propri servizi su tutte le piattaforme. Lo slogan sembra essere “Ogni schermo sarà una Xbox”, lasciando così a PlayStation e Sony il modello di integrazione hardware-software che ha fatto il successo di Apple. Da qui gli occhi puntati degli investitori (e non solo) sulle prossime mosse di PlayStation.
La settimana scorsa, il 30 maggio, si è tenuto State of Play, il primo grande evento della stagione dove Sony ha delineato la sua strategia per il resto dell’anno, presentando 14 grandi giochi in arrivo su PlayStation 5, PC e PS VR2. Dopo i grandi successi di pubblico e critica per i titoli single player come Spiderman e The Last of Us, il 2023 è stato un anno piuttosto piatto. L’unica sorpresa è stata Helldivers 2 con 12 milioni di copie vendute dal lancio di febbraio.
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