Come ci dicono Demartini e Sbaragli, la componente lessicale gioca un ruolo fondamentale nella costruzione del sapere matematico: la comprensione e la gestione del lessico specialistico, insieme alla padronanza degli aspetti linguistici di base, sono aspetti imprescindibili anche nell’apprendimento disciplinare. E’ noto che il linguaggio specialistico della matematica ha sviluppato nel tempo caratteri di universalità, precisione, concisione, densità ed efficacia ma per essere così efficace è importante che coloro che lo ascoltano (in questo caso i nostri alunni) lo conoscano bene: per questo è importante allenarlo. Prima cosa da fare – ovviamente – è usarlo il più possibile in classe (ma anche a casa nello svolgimento dei compiti).
“Controlla i denominatori” è sicuramente molto meglio di dire “controlla i numeri in basso”, cercare di chiamare ogni termine delle operazioni con il giusto nome “minuendo”, “sottraendo”, ecc… è altrettanto fondamentale.
Oltre a questa pratica quotidiana, ci sono alcuni giochi carini che si possono proporre in classe che hanno come scopo proprio quello di allenare il lessico specifico della matematica, vediamoli insieme:
Non dirlo!
Avete presente Taboo? Ecco più o meno così. L’insegnante assegna una carta ad uno studente a turno sulla quale c’è un vocabolo specifico matematico di quell’anno scolastico da indovinare e 4 parole scritte sotto, abitualmente associate alla parola misteriosa, solo che quelle quattro parole non possono essere pronunciate! L’alunno dovrà sbizzarrire la sua creatività per farsi capire dagli amici e vedrete: le risate saranno assicurate!
2. Silent ball
Questo gioco è perfetto per diventare una routine settimanale: una volta disposti gli alunni in cerchio, si esclama una parola del vocabolario matematico della settimana, poi si lancia la palla ad uno studente: se risponde correttamente e prende la palla può rimanere nel cerchio. Se o non prende la palla o non risponde correttamente viene eliminato.
3. Di cosa sto parlando?
Questo gioco è molto carino da fare all’aperto portando con sè una lavagnetta bianca e un pennarello. Una volta scritte sulla lavagnetta due parole del vocabolario matematico dell’unità di apprendimento appena studiata (si consiglia di scegliere due parole affini, appartenenti allo stesso “gruppo semantico”) si legge la definizione di una delle due. A questo punto i due rappresentanti delle due squadre in cui avremo diviso la classe corrono e il primo che tocca la parola giusta porta un punto alla squadra.
4. Lo spiego alla nonna
Qual è il modo migliore per rendere una spiegazione molto chiara? Immaginare di spiegare un concetto ad una persona anziana per esempio…ai nonni! Diciamo ai bambini di immaginare di spiegare una parola che abbiamo imparato in questi anni scolastici alla propria nonna e di scrivere la spiegazione sul quaderno, da quello che scriveranno potremo decidere se attivare una discussione in classe oppure una correzione individuale.
5. Muri parlanti
Un sistema che costa molta poca fatica ed è enormemente efficace è tappezzare un angolo della classe con le parole matematiche del quadrimestre e le loro definizioni, meglio ancora se rafforzate con immagini. Entreranno nella routine visiva dei bambini e giorno dopo giorno nella loro MLT. Cosa rende questa attività un gioco? Beh, possiamo dividere la classe in due squadre o gruppi e fare progettare/realizzare le immagini che poi si voteranno. Le più belle verranno appese!
Math wall by Scaffolded Math
Volete vedere altri MURI MATEMATICI? Date un’occhiata qui!
https://www.scaffoldedmath.com/2017/10/middle-school-math-word-wall-ideas.html
6. Correggi la bugia
A fine lezione fai un riassunto delle nuove parole matematiche imparate e dai immediatamente la definizione di ogni parola ma commettendo un errore clamoroso (e magari anche divertente) per ogni definizione. Ovviamente prima di iniziare precisa agli alunni che lo scopo del gioco è trovare l’errore e correggerlo, anche qui