Una docente in cerca di risposte: il racconto di un’esperienza demotivante
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una docente che, dopo aver affrontato un anno pieno di sfide personali e professionali, si è scontrata con un esito deludente al concorso per docenti. Nonostante la preparazione intensiva e l’entusiasmo, il punteggio ottenuto ha lasciato un senso di amarezza e di incomprensione. Questa è la sua storia, un racconto di passione per l’insegnamento, di resilienza di fronte alle avversità e di ricerca di risposte in un sistema che sembra non fornirne. La sua voce è un monito per tutti noi sulla necessità di un dialogo aperto e costruttivo nel mondo dell’educazione.
“Buonasera. Non so nemmeno perché sto scrivendo a Voi. Non ho particolari pretese o chissà. Sono una cittadina italiana e sono una docente… Lavoro a scuola con ogni impegno e passione e mi sento ferita.
Ho svolto la prova orale del concorso docenti alcuni giorni fa. Erano mesi che mi preparavo. Il mio entusiasmo era immenso…nonostante il mio anno difficilissimo. Prima un’operazione lunga e complessa dalla quale sono risorta, poi la perdita improvvisa di mio padre lo scorso 6 aprile, da cui ancora non lo sono…
Ho trovato la forza di continuare proprio per dare onore a lui… e valore ai miei sogni di docente.
Ho pescato una traccia stupenda.
Ho preparato una lezione simulata completa e per me perfetta…
Sono andata, ho esposto, risposto a tutto. Le commissarie sembravano tranquille ed anche sorridenti. Insomma…nulla mi lasciava presagire il fallimento a cui andavo incontro. Tornata a casa con entusiasmo…dopo una febbrile attesa ecco il punteggio: 45!
Alla domanda disciplinare ho risposto in pieno. In inglese ho avuto sorrisi e persino un complimento (in inglese) da parte della docente…
E quindi? Questo punteggio cosa vuol dire? Che non ho parlato? Che se ho parlato ho farneticato? Cosa vuol dire? Che non sono stata minimamente in grado di fare nulla?
Certamente ho commesso errori. Certamente sono in continua discussione con me stessa…ma addirittura essere buttata via no!
Mi sento totalmente svilita nella mia dignità. Umiliata. E poi…come posso eventualmente capire dove ho fallato? Che concorso è questo che ti respinge senza un perché?
Io spero ardentemente di recuperare il mio entusiasmo. I miei alunni, quelli a cui da 10 anni a questa parte le lezioni le faccio vere e non simulate, hanno bisogno del mio entusiasmo. Come posso fare per motivare loro quando le commissarie dall’ alto del loro giudizio mi hanno spazzata via? Sicuramente ritroverò per loro e con loro il mio entusiasmo…ma non sarò più la stessa.
Sicuramente alla fine sarò anche meglio di ciò che ero, solo che adesso non ho più molta fiducia in questo sistema.
Certamente non pretendo di piacere a tutti…ma non posso assolutamente credere di non valere nulla. Non è quello che pensano tutte le mie colleghe che mi vedono in classe ogni giorno da anni e che sono scioccate ed indignate forse più di me.
Grazie per aver letto il mio sfogo.
Cordiali saluti da una docente che ha subito un giudizio a dir poco demotivante.”
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