Generazione Z: il lavoro è accettato solo se gratificante

Se il salario è fondamentale per svogere un lavoro, altrettanto importante è la gratifica che esso riesce a dare: la cosiddetta “Generazione Z” non sembra avere dubbi su questo concetto, come è risultato da un sondaggio svolto con 2.500 studenti delle scuole superiori che hanno partecipato alla terza edizione dell’osservatorio “Giovani e orientamento”, l’indagine condotta da Skuola.net in collaborazione con Gi Group.

I giovani, prossimi a entrare nel mercato lavoro, si distribuirebbero in questo modo: due su tre selezionano l’affinità con le proprie passioni, solo secondariamente (sei su dieci) viene l’entità dello stipendio, mentre uno su due vorrebbe poter trovare il giusto equilibrio tra vita privata e vita professionale (il cosiddetto “work-life balance”).

Anche la flessibilità di orario o location è giudicata importante se non fondamentale da ben otto studenti su dieci. Questo perché, secondo la generazione Z, lo stipendio serve soprattutto per poter costruire un progetto di vita, con o senza partner, oppure per godersi

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