Il Giappone ha vinto la sua guerra contro i floppy disk
Il governo giapponese si è liberato, finalmente, dei floppy disk, i supporti di memoria – comunemente chiamati “dischetti” – utilizzati per archiviare e condividere dati tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Novanta.
Il ministro giapponese per gli Affari digitali, Taro Kono, ha comunicato a Reuters di aver vinto “la guerra” contro i floppy disk lo scorso 28 giugno, il giorno in cui il governo si è sbarazzato delle 1.034 norme che ancora regolamentavano l’uso dei “floppy” nel paese asiatico.
Soltanto scorso gennaio il governo giapponese ha smesso di richiedere supporti fisici, come floppy disk e CD-ROM, per 1.900 tipi di trasmissioni di informazioni al governo, come documenti aziendali e moduli per i cittadini.
La transizione definitiva verso forme di archiviazione digitali è iniziata due anni fa, quando il governo ha preso atto delle difficoltà riscontrate durante la pandemia di Covid: la necessità di effettuare su larga
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