Non chiudiamo la vicenda delle tre studentesse
Facciamo tesoro della protesta. Non chiudiamo la vicenda scegliendo la via più facile di dare la colpa alle tre studentesse e ai loro genitori. Preoccupiamoci di sapere se è la scuola a non essere più nelle condizioni di far bene per tutti e per ciascuno.
Ci sono vicende per le quali desidereremmo piena trasparenza. Una di queste è la vicenda delle tre studentesse che all’esame di maturità si sono rifiutate di rispondere alle domande in sede di prova orale per protestare contro il voto di tre decimi loro assegnato alla prova scritta di greco. In proposito sono state formulate da Emilio Ambrisi tre penetranti e suggestive domande:
C’è una lettera delle tre studentesse che spiega la protesta? La vicenda ha per caso a che fare con la corruzione di commissari e presidenti che abbiano contratto l’abitudine di chiedere sedi per vendette trasversali? Ci sono ispettori per il greco?
Paradossalmente la proliferazione delle informazioni, caratteristica della nostra era, finisce col favorire forme di reticenza, dal momento che l’attenzione dell’opinione pubblica viene continuamente distratta nell’incalzare delle notizie. L’approfondimento di certi argomenti richiede l’insistenza nella ricerca di particolari importanti mediante vere e proprie inchieste. Per trovare delle risposte alle domande sopra riportate, abbiamo affidato all’Intelligenza Artificiale il compito di imitare fanpage, infiltrandosi nel materiale finora reperibile in rete. Ecco quanto ci ha riferito l’assistente virtuale prescelta.
Gemini C’è una lettera delle tre studentesse che spiega la protesta?
Il contenuto completo della lettera di protesta
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