Ai figli dei nomadi calci, schiaffi e niente scuola: per i giudici non è reato, fa parte della cultura dei rom
Quanti sono i giovani nomadi che frequentano regolarmente la scuola? Se si fa una media nazionale, alla primaria la percentuale di bambini rom e sinti è appena superiore al 50%; nella scuola media scende, attorno al 20-30%; alle superiori crolla, attestandosi attorno all’1%. Questo avviene principalmente perché nella cultura dei nomadi la scuola viene considerata un ostacolo alle attività da svolgere per arrivare a fine giornata: la priorità, anche per i giovani, è portare soldi a fine giornata, in caso contrario possono arrivare anche ad essere malmenati. Non a caso, quasi sempre i genitori sono i primi ad ostacolare la frequenza scolastica dei figli, soprattutto quando diventano adolescenti. Per loro, per i roma, insomma sembra non valere la “stretta” voluta dal ministro Giuseppe Valditara sulle famiglie che non mandano i figli fino a 16 anni a scuola, con pene fino a tre anni.
Il fattore culturale ha quindi un peso