Per la scuola pochi spiccioli: per i plurimiliardari scappatoie e imposizione fiscale minima

Incredibile, ma vero: su chi grava di meno l’imposizione fiscale mondiale? Sui multimiliardari: aliquote fiscali massime effettive corrispondenti — su scala globale —allo 0,5% del loro patrimonio. E ciò avviene mentre per Scuola, sanità, infrastrutture, trasporti e ambiente lo Stato italiano stanzia somme del tutto insufficienti. Al contrario, la classe media italiana paga percentuali cospicue del proprio reddito. Per i docenti che guadagnano fino a 28.000 euro, l’aliquota IRPEF è del 23%; da 28.000 a 50.000 di reddito si applica il 35%; sopra ai 50.000 il 43%.

L’Italia è uno dei Paesi col PIL nominale più alto al mondo: ottavo posto secondo il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e la Central Intelligence Agency (la celeberrima CIA). Tuttavia da quattro decenni noi italiani siamo assuefatti (tanto da non farci nemmeno più caso) ai continui tagli su sanità e istruzione. Mentre debito pubblico e spese militari volano, ai trasferimenti generali e

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